• Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
  • Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
Home » Entertainment

“Perché Sanremo sì e noi no?” Il grido di allarme dei lavoratori dello spettacolo

Antonella Valente Posted On 3 Febbraio 2021
0


0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It

A distanza di settimane dalla chiusura di cinema, teatri e sale da concerto – The Walk Of Fame tiene il conto ormai da settimane – i lavoratori dello spettacolo dicono la loro sul DCPM del 24 ottobre 2020  del Governo Conte, in un reportage “S.O.S SOLD OUT ?” realizzato per le testate online  Gaiaitaliapuntocom Notizie e Gufetto Mag dai giovani registi, il romano Andrea Natale e il foggiano Giuseppe Sciarra.

Oltre il danno, anche la beffa. Ogni luogo di cultura è chiuso – tranne i musei nelle regioni in zona gialla – ma nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una spiacevole diatriba circa la realizzazione del Festival di Sanremo. L’interrogativo riguardava, solo, la presenza in sala del pubblico o meno. Ciò che è certo, però, è che i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati e oggigiorno ancora di meno, ritengono ingiusta la realizzazione dell’edizione 2021 del festival canoro la cui messa in onda rappresenta uno schiaffo in piena faccia a tutte le sale cinematografiche e teatri chiusi.

Leggi anche: Franceschini stoppa il pubblico all’Ariston: È un teatro come tutti gli altri

“Noi abbiamo bisogno del cinema, noi poveracci che tutti i giorni dobbiamo sopravvivere non solo al Covid-19 ma a mille altre cose”. Mimmo Calopresti

Dall’attore Ascanio Celestini al musicista Nicola Conte, dal regista Mimmo Calopresti al comico Valerio Lundini, per poi passare a esercenti di teatri e sale cinematografiche, giornalisti e scrittori, in “S.O.S SOLD OUT ?” i lavoratori dello spettacolo riflettono sul ruolo della cultura in questo Paese, tentando di instaurare un dialogo con le istituzioni e l’opinione pubblica, per affrontare la crisi che da anni investe il mondo culturale in Italia.

“Io sfido chiunque a trovare un luogo pubblico più sicuro dei teatri”. Ascanio Celestini

Trailer del Reportage

Leggi anche:

  • Sanremo si, Sanremo no: “la terra dei cachi” che produce lavoro e genera polemiche
  • “Sanremo, l’eccezione che ignora la regola”, la rabbia di artisti e associazioni di categoria
  • Luca Ward: “Il teatro è quel luogo in cui artisti e spettatori si sentono a casa”
  • Borghesi e il teatro a domicilio che dà nuovi confini all’essenziale
  • Nuovo blocco al decreto Ristori, le critiche degli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo

Correlati

0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It




You may also like
Torna “Cinema in festa” con film a 3,50 euro per il periodo estivo
4 Giugno 2025
David 2025: trionfa“Vermiglio”, Germano: “Un palestinese ha la stessa dignità di un israeliano”
8 Maggio 2025
Roma a Teatro: guida agli spettacoli dall’8 al 13 aprile
7 Aprile 2025
Quelle favolose colonne sonore: gli anni ‘70
Read Next

Quelle favolose colonne sonore: gli anni ‘70

  • Popular Posts

    • 1
      Bologna torna il ‘Sequoie music park’ con un’edizione da record. Dai Fontaines Dc a Lucio Corsi
    • 2
      “Cinema, chi?” – Il Taormina Film Festival 2025 tra passerelle vuote e premi senza peso
    • 3
      Live report. Ed Sheeran all’Olimpico di Roma: una notte magica tra emozioni e ottantamila voci

  • Seguici sui Social


  • Home
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Home
  • La redazione
  • Privacy Policy
© Copyright 2024 - Associazione Culturale EREBOR - Tutti i diritti riservati
Press enter/return to begin your search