Jennifer Lawrence, la ghiandaia imitatrice che impreca come un marinaio

Simpatica, sfrontata e divertente. Jennifer Lawrence, trent’anni quest’oggi, è un concentrato di energia e dinamismo. Da bambina, a causa dell’eccessiva esuberanza che la contraddistingueva dai pari età, era soprannominata “Nitro”. Da adolescente non è cambiata di una virgola e da adulta (se così possiamo definirla) è definitivamente esplosa in tutta la sua imprevedibilità che l’ha resa ulteriormente famosa nelle ospitate televisive o nelle interviste dove si è concessa con l’ormai proverbiale spontaneità.

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I più maliziosi sostengono che non “ci sia” ma che “ci faccia“. In entrambi i casi, a noi va bene così. Ad averne di attrici che manifestano prima il proprio lato umano e poi quello artistico, specialmente in un mondo uniforme e di facciata quale quello holliwoodiano. Banalità a parte, tutti abbiamo imparato ad apprezzarla per la sua qualità recitativa di fronte allo schermo.

Dagli esordi alla fine dei Duemila (“The Poker House” del 2008, è stato il primo film nel quale è apparsa) passando per il ruolo di Mystica in “X-Men – L’Inizio” (2011) fino ad arrivare alla saga di “Hunger Games”, il cui primo capitolo è targato 2012. Grazie al ruolo di Katness Everdin, cioè la Ghiandaia Imitratrice, Jennifer Lawrence ha cambiato marcia conquistando sempre più fan e luci della ribalta

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Personalità ed esuberanza non le mancano

Chiedete a chi ha condiviso con lei il set di Hunger Games. L’adattamento cinematografico dell’opera di Suzanne Collins, come detto, ha segnato un momento spartiacque nella sua carriera ma, nonostante l’importanza della posta in palio, Jennifer non ha smesso un secondo di essere se stessa. Alzi la mano chi da piccolo non ha ricevuto rimproveri – spesso vere e proprie punizioni – per aver detto parolacce.

In alcuni casi corrispondevano al ritiro della paghetta settimanale, modo più o meno pedagogico per scongiurare l’utilizzo improprio del lessico italiano. C’è però chi, invece di vedersi sottrarre i soldi dal proprio salvadanaio, contribuisce a incrementarne il contenuto. Una sorta di punizione al contrario: dici una parolaccia? Allora paghi una “multa”. E indovinate chi, sul set del primo Hunger Games ha riempito il “barattolo delle parolacce“?

Tra una battuta, uno scherzo, un allenamento all’arco con Khatuna Lorig (pluricampionessa olimpica di tiro con l’arco) e una chiacchierata (ovviamente) non informale, Jennifer Lawrence è stata definita da Gary Ross, regista del film, un “marinaio” perché “impreca a ripetizione ed è scurrile come un marinaio“. Saremmo curiosi di sapere l’ammontare della sanzione economica e, soprattutto, che fine abbiano fatto i fondi raccolti – sicuramente cospicui – derivanti dal turpiloquio generatosi in preparazione del film.

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Su YouTube è facile imbattersi in compilation che raccolgono alcuni dei momenti più divertenti dell’attrice nata a Lousville

Che sia in televisione, durante una conferenza stampa, nel corso di un’intervista o semplicemente a contatto con i fan, Jennifer non rinuncia a mostrarsi per come realmente è, in tutta la sua straripante sincerità e vitalità. A volte viene naturale chiedersi se sia spontanea oppure no, certamente si, altre volte sembra oggettivamente costruita e poco credibile in alcune affermazioni, ma tant’è: prendere o lasciare.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.