“Enneatipi cinematografici”: scopri chi sei e non avere paura di esserlo. La recensione
In questo nuovo libro, edito da Edizioni Il Papavero, la psicologa Raffaella Foggia ha voluto unire due discipline distanti tra loro ma allo stesso tempo complementari, il cinema e la teoria dell’Enneagramma.
“Il cinema ci permette non solo di evadere momentaneamente dalla realtà e viaggiare con la fantasia, ma anche di riflettere su temi sociai ed etici. Cosa accade , però, dentro di noi, quando guardiamo un film?”
E’ successo a tutti di immedesimarsi in un personaggio della finzione cinematografica, riconoscendo in esso i nostri sogni e le nostre paure, e perché no, di usare le sue debolezze per elaborare le nostre e in un certo senso accettarle, riconoscendo di essere umani ed in quanto tali imperfetti.
Questa è la premessa da cui parte l’autrice che, attraverso l’enneagramma, analizza le diverse tipologie di personalità, nove per l’esattezza, e per aiutarci a comprenderle meglio usa i protagonisti del cinema come esempio reale, specificando quali sono le caratteristiche che li identificano in un enneatipo. Lo scopo di questa narrazione è aiutare il lettore a conoscersi meglio, attraverso un viaggio introspettivo, che lo porterà a collocarsi in un determinato enneatipo e quindi a scoprire i tratti distintivi della personalità che possono creare degli schemi problematici, in cui si viene intrappolati e che tendono a ripetersi nonostante le difficoltà che comportano.
Cos’è un Enneagramma?
Enneagramma è una parola greca che rappresenta un simbolo geometrico uitlizzato in ambito geometrico e psicologico. Viene associato alla psicologia a partire dagli anni 60’, decade in cui viene sviluppata la Teoria dell’Enneagramma della Personalità, che da quel momento viene usata come mappa della personalità.
“L’essenza è la verità nell’uomo, la personalità è la menzogna”.
La teoria dell’Enneagramma afferma che la personalità si sviluppa fin dalla prima infanzia come strategia per gestire il rapporto con il mondo esterno. Quello che forma la personalità è quindi la risposta dell’individuo alle interazioni che ha con l’ambiente circostante e la capacità di adattamento che dimostra di acquisire crescendo. Queste nove percezioni sono diverse una dall’altra e rappresentano delle visioni distorte ed incomplete del mondo, che l’individuo usa per interpretare gli eventi, portandolo così ad assumere un ruolo che gli permette di avere un posto nel suo ambiente, anche se questo non corrisponde alla sua reale essenza.
In ogni capitolo viene descritta per prima cosa quali sono le passioni e le fissazioni del Tipo analizzato, per poi passare alle dinamiche famigliari che influiscono nello sviluppo di un enneatipo piuttosto che un altro. Una volta arrivati alla parte cinematografica, vengono spiegati i generi in cui troviamo il Tipo, i ruoli che questo può assumere all’interno del film ed infine gli esempi di personaggi, uno maschile ed uno femminile.
Prendiamo ad esempio il Tipo 6, è mosso dalla Passione della Paura, intesa come la paralisi causata dal timore di un pericolo immaginario, l’elemento chiave dello sviluppo del Tipo sei deriva dall’aver cercato, fin dalle prime fasi della sua vita, una figura di autorità che gli potesse dare sicurezza, ma la sua percezione è stata, invece, quella di qualcuno che non si è mostrato degno di stima. Uno dei generi associati è il thriller, ma uno dei personaggi è invece Ugo Fantozzi, questo perché il Tipo sei incarna l’uomo comune,che si trova ad afforntare situazioni più grandi di lui, deve trovare il coraggio di fronteggiale e e superarle contando solo sulla sua forza d’animo.
La lettura di questo testo è importante, sia per quanto riguarda l’ambito psicologico, che quello cinematografico. Aiuta il lettore in un percorso di consapevolezza del sé e ci svela alcuni trucchi del cinema, specialmente quanto ogni storia sia semplicemente la rivisitazione di poche trame basilari, che vengono poi rielaborate in modo da portare i personaggi verso strade diverse ma che conducono sempre allo stesso finale.
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