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Home » Teatro

Lùmina: fra poesia e comicità convince il pubblico

Redazione Posted On 7 Dicembre 2021
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Il 4 dicembre presso il bellissimo spazio di Fortezza Est nel cuore del quartiere Torpignattara di Roma è andato in scena “Lùmina”, un piccolo gioiellino che ha emozionato e divertito al contempo: una pièce per un pubblico senza età che ha saputo scalfire ogni cuore, da quello dei piccini a quello dei più grandi.

Lorenzo Marchi e Roberta Sciortino, per una produzione Compagnia Auriga Teatro, hanno primeggiato in scena grazie ad una performance in maschera muta allo stile dei famosi Familie Floz con maschere autoprodotte, realizzate egregiamente.

L’utilizzo della maschera ha fatto sì che il pubblico abbandonasse fin da subito l’idea di un classico copione scritto, ma che si lasciasse cullare dalla magia di un’opera disegnata in maniera eccellente dai due attori, solo ed esclusivamente dal loro corpo.

Il pittore, protagonista della storia, (interpretato dall’eccellente fisicità ed espressività di Marchi) nel suo appartamento, all’interno della sua vestaglia da uomo anziano e solitario, scruta e ammira ogni sera la luna – sua unica musa – così da poterne cogliere ogni piccolo dettaglio da rappresentare su tela.

Leggi anche “Roma a Teatro: gli spettacoli dal 6 al 12 dicembre”

Ed è così che fra comicità e momenti di grande poesia si avvicenderanno nella sua casa : un dinoccolato e simpaticissimo lattaio, un caro amico con cui scherzare e magari anche giocare una bella partitella a carte e una facoltosa e ricca donna – improbabile acquirente di uno dei suoi stereotipati dipinti .
Solo l’ultimo “misterioso” personaggio, portato in scena dalla bravissima Sciortino, così come lo sono anche gli altri sopracitati, sarà, però, la chiave conclusiva di quest’opera: condurrà per mano l’uomo a vedere ciò che dal suo cannocchiale non riusciva a cogliere, portando lo spettatore ad un finale estremamente poetico e commuovente.

Il duo artistico centra quindi l’obiettivo e porta in scena una pièce di non sicura riuscita e ce la fa dopo una residenza artistica di soli 25 giorni, divisi fra Varese e Roma.
Non tutti sanno che lavorare in maschera significa avere una visibilità estremamente ridotta e che serve una quantità di ore di prove fuori dalla norma per rendere armonico e preciso ogni singolo movimento.

Dopo questa favolosa anteprima, auguriamo quindi a “Lumìna” centinaia di altre repliche in spazi e teatri di tutto lo stivale e non solo!

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