Il Magic bus di Into The Wild rimosso dal Denali National Park

Il “Magic bus” di Into The Wild è stato prelevato da un elicottero dell’esercito americano dal Denali National Park. Appeso a due cavi, il bus è stato trasportato in volo verso una “destinazione sicura”, hanno riferito le autorità dell’Alaska, che dovranno ora decidere cosa farne.

Negli ultimi anni per raggiungerlo due persone sono morte e nel 2019 cinque turisti italiani furono salvati dal congelamento. Capisco che “faccia parte dell’immaginazione popolare, ma causa di questo veicolo abbandonato e deteriorato erano necessari costosi e pericolosi sforzi di soccorso. Ed era costato la vita ad alcuni visitatori”, ha detto Corri Feige, commissario per le Risorse naturali dell’Alaska. Fra il 2009 e il 2017, le autorità hanno dovuto organizzare 15 missioni per soccorrere turisti in difficoltà.

L'autobus abbandonato del film "Into the Wild" rimosso dalle autorità dell'Alaska: "Motivi di sicurezza"

Molta gente si è avventurata a piedi solo per ripercorrere in parte l’avventura di Christopher McCandless, morto a 24 anni lì dentro, nel 1992. Fuggito dalla Virginia e da una civiltà capitalista proprio affinché nessuno lo trovasse, per poi non riuscire più a tornare indietro per colpa della piena del fiume. Il sentiero per arrivarci è tortuoso come lo è quello di ogni ottimo nascondiglio. Il bus 142 si trovava a est del fiume Teklanika accanto al Stampede Road, a ovest di Healy. Un posto dal meteo imprevedibile, buio e temporali improvvisi, freddo, gelate.

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Giornalista e docente di lingue straniere, tra le collaborazioni l’agenzia Ansa e la testata ex gruppo L’Espresso-Finegil Editoriale, il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano con Eurosport e Canal +. Nel 2016 ha firmato “New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz”, l’anno successivo "Lithium 48", entrambi per "Aurora edizioni".