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Il grido di allarme di Pino Insegno: “Teatri in ginocchio a causa del terrorismo sanitario”

Antonella Valente Posted On 18 Luglio 2020
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Pino Insegno non le manda a dire. L’attore e doppiatore romano, in una intervista al “Tempo”, si schiera a difesa dei teatri, dei lavoratori dello spettacolo e anche dei spettatori:

“Penso a migliaia di teatri senza contributi: moriranno. Saltano questa stagione e pure la prossima. No, non si capisce perché dovremo stare così distanziati, con questo terrorismo sanitario che toglie serenità alle persone. Nessuno prenota più biglietti. Grandi e piccoli cinema e teatri pagano la paura messa alla gente”

“Chiudere i teatri impedisce a tanti attori di poter proseguire loro carriera. Lo stesso vale per i set cinematografici, a che servirà produrre? Solo per le piattaforme digitali? E come ripaghi gli sforzi economici?”.
Insegno si rivolge anche ai “nostri” politici, rei di non dare il giusto peso all’arte e alla cultura, come in altri paesi d’Europa.

“…penso che l’Italia sia un paese straordinario, fatto di gente straordinaria e di grande qualità. Ma il peso sono i nostri politici. C’è chi insegue ancora il vitalizio, chi non si dimezza lo stipendio, per aiutare, forse ci converrebbe copiare l’estero nelle cose belle, ad esempio Parigi, la Francia. Li rispettano il teatro come il cinema, le produzioni nazionali sono in prima linea, i prodotti esteri devono lasciare una quota di incassi per il cinema francese”.

“Anche in Germania miei colleghi hanno ricevuto contributi, non prestiti. Altro che 25mila euro… Abbiamo un socio maggioritario, che è lo Stato. Ogni sera più del 70 per cento se ne va in tasse. Non vedo uno sbocco. A noi non ci aiuta nessuno. Signori della politica, non basta dire che siamo un popolo straordinario. Senza una spinta dello Stato a settembre non ce la faremo”.

Fonte ADNKRONOS
ph. pagina ufficiale facebook

Leggi anche: Colleghi, amici e compagni di avventure: Pino Insegno e Federico Perrotta si raccontano

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