Fase 2, ecco come cambia l’accesso alle biblioteche. In molte rischiano di non riaprire più

La Fase 2 dell’emergenza Coronavirus entra nel vivo e anche le biblioteche si preparano a ripartire. Ma come? Sarà inevitabile ricorrere alla prenotazione, ai dispositivi di protezione personale come mascherine e guanti e rispettare le regole di distanziamento sociale. Almeno un metro tra le persone, dunque. Altresì fondamentale e inevitabile sarà il ricorso al termoscanner l’accesso in sala e l’ingresso contingentato. Domani, 18 maggio, queste saranno le basi per ripartire.

Ma non tutti servizi torneranno a pieno regime, anzi. Saranno garantiti affitti ai residenti del posto dove questi avvengono, le restituzioni degli stessi, uno sportello di informazione e forse l’utilizzo delle postazioni internet – laddove presenti – all’interno dell’edificio. Su quest’ultimo punto si valuta l’inevitabile principio della sanificazione costante e reiterata nel corso della giornata. Imprescindibile la sanificazione degli spazi, qualora aperti al pubblico, anche se ad ora non se ne parla di riaprirle

Come spiegato al Fatto Quotidiano da Rosa Maiello, presidente dell’Associazione italiana biblioteche, “Sono oltre 13mila quelle censite, molte hanno problemi di sedi e di personale. Una situazione aggravata dall’emergenza Covid-19. C’è chi dovrà attendere ancora, altre rischiano di scomparire”. Il rischio, dunque, di assistere a un depauperamento di alcuni tra i luoghi di cultura per eccellenza, è altissimo, ma la necessità di ripartire e guardare al futuro è imprescindibile.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.