Addio a Giovanni Gastel, il fotografo dell’anima

L'autore Giovanni Gastel accarezza una delle fotografie esposta nell'ambito della mostra dal titolo " Giovanni Gastel per il Piccolo Principe", che raccoglie ventisei immagini di bambini della 'Comunità Piccolo Principe Onlus. La mostra,ideata per sensibilizzare l'opinione pubblica sul delicato tema del maltrattamento e violenza minorile, è allestita all'Auditorium della Conciliazione di Roma e sarà visibile al pubblico con ingresso libero il 23 e 24 novembre. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Il Covid si è portato via un altro nome illustre della fotografia. Il fotografo Giovanni Gastel è morto nel pomeriggio dopo essere stato ricoverato a Milano. Avrebbe compiuto 66 anni a fine anno. Gastel era nato a Milano e negli anni ’70 si era avvicinato al mondo della fotografia fino al momento di svolta, nel 1981, quando incontrò Carla Ghiglieri, che diventò il suo agente e, avvicinandolo al mondo della moda.

Intenso, magico, profondo, ma allo stesso tempo delicato ed elegante, Gastel è uno dei fotografi ritrattisti più famosi degli ultimi decenni. Il suo nome è apparso nelle riviste specializzate insieme a quello di altri suoi colleghi quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.

LEGGI: Il nostro ritratto di Giovanni Gastel a cura di Antonella Valente

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Giornalista e docente di lingue straniere, tra le collaborazioni l’agenzia Ansa e la testata ex gruppo L’Espresso-Finegil Editoriale, il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano con Eurosport e Canal +. Nel 2016 ha firmato “New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz”, l’anno successivo "Lithium 48", entrambi per "Aurora edizioni".