Saranno dodici i protagonisti coinvolti nel concerto del 1
maggio organizzato dal magazine italiano The Walk Of Fame.
L’evento, a cui parteciperanno attori, filosofi e musicisti, alcuni esordienti,
altri già affermati, nasce dal grande amore che i giornalisti e i collaboratori
del giornale nutrono verso il mondo della musica, dello spettacolo e della
cultura in tutte le sue forme. Un appuntamento per tenere alta l’attenzione
verso un settore particolarmente colpito dall’emergenza sanitaria in itinere e
che oggi, a distanza di quasi due mesi dall’inizio del lockdown non ha certezze
né garanzie circa i tempi e le modalità di ripartenza.
Una possibilità per mettersi in mostra, per esibire la propria
arte e per promuovere i propri contenuti, quella che The Walk Of Fame ha
voluto regalare ai partecipanti di questa prima edizione del concerto in
streaming. Un chiaro segnale di vicinanza e supporto, dunque, a chi, attraverso
note e parole, esprime sé stesso e descrive il mondo che lo circonda,
continuando a credere nel valore dell’arte e, appunto, della cultura.
L’introduzione al concerto sarà affidata a Marielisa Serone,
autrice e filosofa, che, attraverso un monologo, sensibilizzerà all’attenzione
verso le figure professionali coinvolte nel settore spettacolo che, con
riguardo allo stato di pandemia, sono tra coloro che non sanno quando potranno
tornare in attività. Successivamente si esibiranno Federico Venturini
della band aquilana Lingue, il cantautore emiliano Richi Rossini e
il giornalista abruzzese Fabio Iuliano.
Nel pomeriggio, a partire dalle 15, spazio per il dj set –
concerto dei Dabadub, band raggae/hip hop dell’Aquila, seguita dagli En
Roco, formazione genovese dedita a un pop/rock di chiaro stampo italiano e Francesco
Torge, cantautore esordiente di Avezzano. Debuttante è anche Serena
Cataldi, cantante abruzzese che proporrà i suoi primi inediti. Il
cantautore umbro Giovanni Artegiani, la rock band milanese Brandes
e il cantautore livornese Tacoma, proseguiranno nello show pomeridiano.
Chiuderà l’evento Alessandro Martorelli, attore marsicano che reciterà
degli sketch musicali, perfettamente calato nello spirito della kermesse.
Sarà possibile seguire l’appuntamento a partire dalle 11 sulla
pagina facebook del giornale: The Walk Of Fame – magazine
Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.
“Zauberspiegel” è il primo singolo firmato dal duo Di Cioccio/Campanelli. La musica digitale che incontro gli strumenti elettronici analogici, così potremmo definire i lavori firmati dai due musicisti. Gli artisti, prendendo a piene mani dalla lezione dei Kraftwerk, ripropongono una musica fatta di elettronica 80’s, techno e industrial.
“Zauberspiegel” è il primo singolo di questa loro nuova avventura musicale insieme, dopo la militanza di entrambi all’interno dei Le Borg: «“Zauberspiegel” è romantica e rievocativa di un’era analogica che appariva foriera di conquiste. Per il titolo abbiamo quindi pensato al nome di un antico televisore, quelli in bianco e nero, enormi, da salotto. Nella parte centrale del brano abbiamo scelto suoni che richiamassero impulsi ed ingranaggi, sovrapponendoli ad un tappeto di basso molto marcato, per sintetizzare l’evolversi dinamico del progresso».
In uscita per Aventino Music, il brano è stato interamente registrato dai due presso lo studio di Paolo Di Cioccio: «“Zauberspiegel”, come tutto l’album da cui è tratta, è stata registrata presso la nostra “caverna del suono”, ovvero lo studio privato di Paolo Di Cioccio, con componentistica e strumenti digitali. Unici strumenti analogici, i sintetizzatori Doepfer, utilizzati per creare effetti e rumoristica in generale. Il nostro lavoro iniziale è stato poi raffinato ed impreziosito presso gli studi della Aventino Music, con una non comune ed immediata sintonia».
“Zauberspiegel” è il primo estratto da “The Last Odyssey”, album dedicato alla memoria di Florian Schneider dei Kraftwerk, in uscita il 3 febbraio: «“The Last Odyssey” è dedicato alla memoria di Florian Schneider e dei suoi Kraftwerk. Abbiamo provato a ricreare quegli stati d’animo dell’elettronica strumentale anni ‘80, cercando una visione moderna del lascito artistico del compianto compositore. Abbiamo così trovato sonorità che fossero contemporaneamente rievocative di quegli anni e, nello stesso, tempo richiamassero qualche eco della prima techno. Di fondo, il nostro lavoro vuole essere ispirato alla gradevolezza dell’ascolto, nel richiamo della tecnologia analogica. Proprio in questa prospettiva ci siamo ispirati ai vecchi 45 giri per la durata dei brani, tutti attorno ai tre minuti».
Dopo il successo del primo singolo Faceman, che ha superato i 27k streams in poco più di un mese dalla sua uscita, i Death of a Legend sono pronti a farvi ascoltare Beyond Thunderdome. Il brano è un concentrato di energia e ironia, marchio distintivo della band.
Trippy, il cantante, dichiara: “nessuna città morta che tace in una terra desolata radioattiva e nessuna muscle-car corazzata piena di punte e motoseghe. Ci hanno detto che la cosa più preziosa rimasta era il carburante e si sbagliavano. Poi ci hanno detto che la cosa più preziosa rimasta era l’acqua e di nuovo si sono sbagliati. Tutto sbagliato. È carta igienica… ed è finita”.
“Beyond Thunderdome è la prima canzone su cui abbiamo lavorato insieme all’inizio del 2020. La formazione non era completa e stavamo ancora cercando di trovare il nostro modo di fare le cose, quindi la prima versione sembrava più una traccia thrash metal. All’inizio, è stato difficile dare a tutto un senso, ma dopo… fanculo, ci siamo lasciati andare, non l’abbiamo più fatto e tutto è fluito naturalmente. Enjoy”.
I Death of a Legend, band rock’n’roll formata da membri della scena hardcore punk milanese, schierano: Trippy alla voce, Mark alle chitarre, Zane al basso e Don Malasorte alla batteria. Lo stile della band mescola le iconici beat del rocker blues Danko Jones, sfaccettature grezze di band come Maylene and the sons of Disaster e The Bronx ed un groove tipico dei primi Volbeat.
‘Malu Signu’ è il nuovo singolo di Federico Stabile, musicista e cantautore palermitano. Il brano è stato registrato negli studi di Indigo, a Palermo e prodotto da Fabio Rizzo. Federico Stabile ha realizzato voce e chitarre mentre troviamo Filippo Migliore al basso, Giulio Scavuzzo alla batteria, Donato Di Trapani a tastiere e synth e Martina Cirri ai cori.
‘Malu Signu’ nasce durante il primo lockdown tra marzo e aprile 2020. Il brano parla di migrazione ed è indirizzato a tutti coloro che sono in qualche modo migranti per differenti motivi, da chi in qualunque modo scappa o si sposta dal proprio paese d’origine. La ritmica di ‘Malu Signu’ si basa su un beat funk che accarezza la bossa nova. L’utilizzo di chorus, per la chitarra, e dei synth danno al brano un’aria sospesa, quasi onirica. Il ritornello è totalmente strumentale, il motivo è riprodotto da una serie di chitarre, che si sposano una con l’altra, e dai cori.
Il brano trae ispirazione da diverse sonorità dal funk, alla bossa nova fino al future soul. Il siciliano nel brano è co-protagonista insieme al Nu Soul, perché lingua d’origine del cantautore e idioma unico per l’espressività fonetica e musicale. Nel processo creativo di nascita del pezzo sono stati molto importanti sono stati per Federico Stabile gli ascolti di artisti come Bibio, Tom Misch e Style Council.
“Tutto il brano è un monologo-dialogo di un ragazzo migrante con l’ascoltatore, nel pre ritornello (…e amuri comu semu, stritti nni pigghiamu…) il personaggio cambia diventando la madre del ragazzo in questione – spiega Stabile – Il climax culmina nel “gioioso” e sognante ritornello strumentale. Il titolo, Malu Signu, ricorda il famoso brano blues americano Born Under a Bad Sign che nel testo viene letteralmente riportato in siciliano Nasciuti sutta un Malu Signu. Il duplice senso di impotenza dato anche dal confinamento dentro casa, causa pandemia covid, ho cercato di reprimerlo scrivendo il brano. Gli sbarchi non si fermano, non basta una pandemia per fermare le migrazioni. Le notizie sulle morti dei migranti, ormai sono messe in secondo piano dal virus, tanto da renderle quasi difficile da strumentalizzare dai soliti noti. Le persone però continueranno ad attraversare il mare e a morire e continueranno a farlo”.