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The Umbrella Academy si conferma una figata. Rece con spoiler dei primi 2 episodi

Federica Prato Posted On 24 Giugno 2022
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CONTIENE SPOILER

Ha fatto il suo debutto ieri, mercoledì 22 giugno, la terza stagione di The Umbrella Academy, produzione originale Netflix, tratta dall’omonima graphic novel scritta da Gerard Way, frontman dei My Chemical Romance. In questi nuovi episodi, la Umbrella Academy, tornata ai giorni nostri dopo aver sventato l’apocalisse nel 1963, deve affrontare i nuovi fratelli Hardgreeves, che compongono la Sparrow Academy, con cui hanno immediatamente uno scontro violento e sanguinoso, intervallato da momenti iconici, come la visione di Diego (David Castaneda) dove, invece che combattere all’ultimo sangue, le due fazioni si svidano in una gara di ballo sulle famose note della colonna sonora di Footlose.

La Sparrow Academy è composta da sette giovani dai poteri soprannaturali: dall’allora fratello morto Ben, interpretato, come nelle precedenti stagioni, da Justin H. Min, Jayme (Cazzie David), Sloane (Genesis Rodriguez), Fei (Britney Oldford), il Numero Uno Marcus (Justin Cornwell), Alphonso (Jake Epstein) e il cubo senziente Christopher.

Questi ragazzi sono stati adottati da Reginald Hardgreeves (Colm Feore) perché, dopo aver incotrato la Umbrella Academy nel 1963, li ha giudicati dei falliti e quindi si è rifiutato di adottarli, decidendo di scegliere altri 7 bambini nati in circostanze misteriose il primo ottobre 1989. Come da lui programmato, infatti, gli Sparrow sono diventati dei veri supereroi di fama mondiale, al contrario dell’Umbrella, andata in frantumi dopo la tragica scomparsa di Ben.

Leggi anche: Stranger Things 4: ecco il trailer del volume 2

Molto presto, però, le due fazioni si rendono conto che la linea temporale è stata irrimediabilmente danneggiata e che l’unico modo per porre rimedio è collaborare, così da evitare, per l’ennesima volta, che il mondo finisca.

Per la prima volta, in questa nuova stagione, la serie supera le vicende narrate nel fumetto, ma lo fa senza perdersi. Lo showrunner Steve Blackman è riuscito dove altri (vedi Il Trono di Spade) hanno fallito, questo grazie ad una stretta collaborazione con i due creatori Gerard Way e Gabriel Bà, che lo hanno aiutato a mantenere l’originalità e la sfrontatezza dei due capitoli precedenti. Per Blackman non può esistere la serie senza il fumetto:

“Siamo giunti alla conclusione che la graphic novel e la serie possono coesistere. Ci ispiriamo a vicenda. Delle cose che facciamo nello show, spesso dicono, – Ehy bello, le metteremo nella graphic novel-. Non ho avuto nessuna pressione, Gerard e Gabriel hanno un grande spirito di generosità. Conoscono i prossimi 10 volumi che scriveranno nell’arco di un decennio. Quindi condividono sempre con me la direzione che vogliono intraprendere.”

Molti sono i temi affrontati in questi nuovi episodi, prima fra tutti la trasformazione di Vanya, interpretata da Elliot Paige, in Viktor.

Il percorso intrapreso dall’attore al di fuori del set è stato seguito anche dal suo personaggio che, dopo essersi innamorato di Sissi negli anni 60’, si è reso conto della sua vera natura e non ha voluto tenerla nascosta, né ai suoi fratelli, né al resto del mondo. Una tematica delicata che viene sdoganata in modo semplice, come parte naturale dello sviluppo della trama. Rimangono sempre le tematiche raziali, le famiglie disfunzionali e le discriminazioni che fanno da sfondo alle bizzarre avventure di questi inusuali supereroi.

Il tocco finale viene dato, come da tradizione, da una colonna sonora di tutto rispetto che spazia dai cult anni 80’ (il già citato Footlose, ma anche Total Eclipse of The Heart di Bonnie Tyler), a brani più recenti come Ride Wit Me di Nelly e Teenage Dream dei The rescue.

La terza stagione di The Umbrella Academy è composta da dieci episodi, disponibili esclusivamente sulla piattaforma streaming Netflix.

Leggi anche: “Cinque giorni al Memorial” e “Bad Sisters”: attesa per l’uscita delle due nuove serie

https://www.youtube.com/watch?v=MJxZloRClUU

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