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Stefano Massino al Teatro Fenaroli di Lanciano con “L’alfabeto delle emozioni”

Redazione Posted On 13 Maggio 2024
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Noi siamo quello che proviamo. E raccontarci agli altri significa raccontare le nostre emozioni. Ma come farlo, in un momento che sembra confondere tutto con tutto, perdendo i confini fra gli stati d’animo? Ci viene detto che siamo analfabeti emotivi, e proprio da qui parte Stefano Massini, per un viaggio profondissimo e ironico al tempo stesso nel labirinto del nostro sentire e sentirci.

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Stefano Massini sarà il 18 maggio alle ore 21 a Lanciano presso il Teatro Fenaroli con lo spettacolo “L’alfabeto delle emozioni“. Lo spettacolo chiuderà EduFest 2024, il Festival dell’educazione promosso dall’Associazione Maria Luisa Brasile che si svolgerà il 17 e 18 maggio a Lanciano. Dagli studi televisivi (dove con i suoi monologhi è ospite fisso della trasmissione Piazza Pulita su La7) ai palchi di tutto il mondo (tradotto e rappresentato da Broadway al West End di Londra), lo scrittore e drammaturgo toscano è l’unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award (Best Play 2022 con il suo The Lehman Trilogy), l’Oscar del teatro americano, e ad essersi aggiudicato sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022, per non parlare di molti altri riconoscimenti nazionali e internazionali (Premio Ubu, Premio Campiello, Prix Médicis, Prix Meilleur Livre Étranger).

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A Lanciano Stefano Massini sarà solo sul palco. Solo accanto a un baule dal quale estrarrà a caso – in un monologo diverso a ogni rappresentazione – alcune lettere dell’alfabeto: Alfabeto delle emozioni, infatti si presenta ogni volta come uno spettacolo nuovo, modulato dal caso, proprio come diverse sono le emozioni che scaturiscono a ogni singolo avvenimento della nostra vita. Dal baule in cui sono contenute 21 lettere dell’alfabeto, Massini ne estrae 7 per ogni messa in scena e su quelle costruisce lo spettacolo che si snoda nei meandri del nostro sentire, nominando i nostri “stati”, aiutandoci a riconoscere, gestire e, perché no, legittimare le emozioni, un momento necessario per la crescita individuale, per l’istituzione di corretti rapporti personali.

In un immaginario alfabeto in cui ogni lettera è un’emozione (P come Paura, F come Felicità, M come Malinconia…), Massini trascina il pubblico in un susseguirsi di storie e di esempi irresistibili, con l’obiettivo unico di chiamare per nome ciò che ci muove da dentro.

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Scorrono visi, ritratti, nomi, situazioni. Si va da Arthur Conan Doyle al grande Chagall, da Al Capone alla moglie di Giosuè Carducci. Ad andare in scena è la forza e la fragilità dell’essere umano, dipinta con l’estro e il divertimento di un appassionato narratore, definito da La Repubblica “il più popolare raccontastorie del momento”.

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