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Roberta Calandra presenta “In principio era il silenzio”. Cosa c’è da sapere

Redazione Posted On 6 Luglio 2020
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È in atto una profonda revisione della figura di Maria Maddalena, celebrata anche in anni recenti da una splendida mostra di quadri a Loreto, come da una produzione hollywoodiana. Noi preferiamo raccontarla attraverso la tradizione apocrifa, in particolare dei vangeli gnostici, che avvalora la tesi di Maddalena come discepola prediletta e immagine del Cristo stesso…dunque non la prostituta, non la moglie da Codice Da Vinci, ma una donna straordinariamente vitale, intelligente, illuminata, che aveva con il Cristo una relazione privilegiata fondata su una profonda intimità, che la renderà erede di una diffusione sincera dei suoi insegnamenti.

I due protagonisti di questo lavoro teatrale di Roberta Calandra sono Gesù e Maria Maddalena, in una ricerca della felicità antichissima e affannosamente contemporanea, dove purezza religiosa e istinti carnali si tendono gioiosamente la mano.

Il testo vuole raccontare un lavoro di composizione letteraria dell’autrice e il successivo adeguamento del testo per essere rappresentato dal vivo. La prima versione come dice l’autrice era “un copione che assomigliava ad un’iperfetazione” che si è trasformato attraverso il lavoro con gli attori e il regista in un “testo altro, essenziale, vivo”. Da qui nasce “l’idea di un libro che raccolga l’iter di una Via Crucis che continua a vivere e svolgersi su più livelli, dentro ciascuno dei suoi partecipanti.”

I due interpreti sulla scena Mauro Racanati e Valentina Ghetti rimandano al consueto gioco delle identità: chi siamo veramente e come ci vedono gli altri? Sono un santo e la sua seguace, un uomo e la sua amante, ma forse anche un burattinaio e la sua marionetta, a sottolineare il punto centrale dell’insegnamento del Cristo stesso: un profondo invito all’autenticità del proprio essere.

Come il Matto dei Tarocchi la loro conversazione viaggia nel tempo e racconta verità alternate: il timore di perdersi, la paura della morte, la decisione di un uomo che per adesione e fede nel divino rinuncia alla sua dimensione terrena, il senso di vuoto che già percepisce una donna consapevole della decisione irrevocabile del suo uomo ma che tenta fino all’ultimo di persuaderlo.

Roberta Calandra: scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, costellatrice familiare, arteterapeuta. Ha pubblicato diversi volumi tra romanzi, fiabe e saggi e rappresentato numerose opere teatrali.

Martedì 7 luglio, ore 19.00 – Lettere Caffè, via San Francesco a Ripa 100/101 (Trastevere) Roma

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