Motley Crue, Tommy Lee: fanculo al Coronavirus, scrivo nuova musica

Con il consueto stile che abbiamo ampiamente imparato a conoscere in questi decenni di rock n’roll selvaggio in giro per il mondo, Tommy Lee, storico batterista dei Motley Crue, ci informa su come passerà il tempo (e la possibile quarantena) nella caso in cui il Coronavirus dovesse diffondersi anche negli Stati Uniti.

Sembra un momento perfetto per restare chiuso nel mio studio e creare“, ha scritto sul proprio account twitter. Su cosa sia al lavoro, però, non lo sappiamo. Qualche mese dichiarò che in primavera avrebbe buttato le idee in cantiere per il nuovo album da solita, etichettandolo come eclettico e in grado di abbracciare diversi generi musicali. “Letteralmente ogni singolo genere diverso che tu possa immaginare. Ecco perché voglio chiamarlo ‘Trans Genres’ perché è letteralmente dappertutto, che adoro. Mi piacciono i dischi del genere. Non mi piace come dischi che sembrano praticamente la stessa cosa”, aggiunse.

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Non sappiamo ancora quando uscirà il successore di “Tommyland: The Ride“, datato ormai 2005, e lo stesso Lee, complice questa pandemia globale che sta scombussolando i piani di tante realtà musicali (culturali, più in generale) avrà difficoltà a darci delle notizie certe. Chissà che nel frattempo non riallacci i rapporti creativi con gli altri Motley Crue per dare sfogo a nuovo hard rock, grezzo e stradaiolo come un tempo, di quello che ha conquistato milioni di fans in giro per il mondo.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.