Måneskin: show a Las Vegas prima del concerto dei Rolling Stones

Ce l’hanno fatta. Hanno conquistato anche Las Vegas. Come a Risiko, ormai, i Måneskin puntano la loro bandiera ovunque vanno. E’ segno di conquista e di riuscita. E’ segno che i Maneskin sono diventati grandi ma puntano a esserlo sempre di più.

Questa notte hanno elettrizato Las Vegas, dove hanno aperto il concerto dei The Rolling Stones. Insomma, non un evento come gli altri. Il contesto, va da sé, è di quelli stellari. Nella città del peccato, fare da opening act alla band più grande del pianeta Terra, è qualcosa di raro.

Un privilegio riservato a pochissimi. Si potrà obiettare che è merito del music business, dell’apparato discografico e della produzione della band capitolina che sta investendo tutto ciò che può per spingerli sempre più in altro, ed è vero anche questo. Ma sul palco, poi, ci vanno loro quattro e sono soli con il pubblico che hanno di fronte.

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Se, come nel caso specifico, si tratta di un’audience anche estremamente educata al rock’n’roll e alle grandi platee, l’impresa diventa ancora più ardua. E i Måneskin ce l’hanno fatta, ancora una volta.

Hello Las Vegas! È un onore essere qui e avere la possibilità di suonare sul palco della band più grande di sempre”, ha detto Damiano appena salito sul palco.

Stereotipati o meno, derivanti o scontati, poco cambia: Damiano, Victoria, Thomas, Ethan, sono stati autori di un’ottima esibizione in apertura alle Pietre Rotanti. E scusate se è poco.

I Naziskin, per dirla con Orietta Berti, hanno riscosso successo tra il pubblico statunitense, intento a filmarli dal primo all’ultimo minuto, come prassi concertistica contemporanea prevede. Uno show durato mezz’ora in cui hanno proposto al pubblico presente “Zitti e Buoni”, “I Wanna Be Your Slave“, “Mamma Mia“.

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E’ il loro momento, lo stanno sfruttando a pieno. Forse, dovremmo essere tutti lieti di come una band italiana stia riscuotendo così tanto successo all’estero. Magari rivitalizza le attenzioni su una scena, quella italiana, che pullula di talenti ma scarse attenzioni dal music business. Che facciano da traino per un cambio di rotta? Sarebbe fantastico!

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.