“Go Your Own Way”: il successo dei Fleetwood Mac oltre 40 anni dopo

Go Your Own Way è una canzone del gruppo anglo-americano Fleetwood Mac, pubblicata come singolo nel gennaio del  1977 per promuovere l’album Rumours.

Il 1977 è stato un anno fondamentale nella storia della musica internazionale: mentre esplodeva la discomusic e il punk sconvolgeva tutto, nasceva la new wave e cresceva il rock tradizionale. Era l’anno di Heroes di David Bowie, Cocaine di Eric Clapton, Like a Hurricane di Neil Young. I Queen pubblicavano We are the Champions, gli Eagles Hotel California, Billy Joel Just the way you are. Moriva Elvis e nascevano i Police, Dire Straits, Toto e Village People.

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Anche la musica italiana si arricchiva di tesori immortali: Amarsi un po’ di Lucio Battisti, Ti Amo di Umberto Tozzi, Mi vendo di Renato Zero, Dammi solo un minuto dei Pooh, Napule è di Pino Daniele, Il gatto e la volpe di Edoardo Bennato.

In questo panorama musicale così esplosivo Lindsey Buckingham scriveva la più nota canzone dei Fleetwood Mac. Go Your Own Way si presenta come una classica canzone rock con movimentati giri armonici di chitarra e ritmi di batteria. Il testo riflette il complicato rapporto che Buckingham e la sua collega dei Fleetwood Mac Stevie Nicks stavano avendo in quel momento.

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L’accoglienza

Go Your Own Way è considerata forse come la canzone più nota della band e anche la più apprezzata a livello commerciale: toccò infatti il decimo posto della Billboard Hot 100, diventando la hit della top ten del gruppo e il primo nei Paesi Bassi. Lo stesso non si poté dire in Inghilterra, dove nei primi tempi non fu un successo, almeno a livello di vendite, piazzandosi solamente al numero trentotto, ma divenne ugualmente nota grazie anche a numerose pubblicità radiofoniche, che l’hanno gradualmente rilanciata fino a fargli vendere nel corso di circa un anno 200 000 copie.

Il testo

Loving you isn’t the right thing to do

How can I ever change things that I feel?

If I could, maybe I’d give you my world

How can I when you won’t take it from me?

You can go your own way, go your own way

You can call it another lonely day

You can go your own way, go your own way

Tell me why everything turned around

Packing up, shacking up’s all you wanna do

If I could, baby, I’d give you my world

Open up, everything’s waiting for you

You can go your own way, go your own way

You can call it another lonely day

You can go your own way, go your own way

You can go your own way, go your own way

You can call it another lonely day, another lonely day

You can go your own way, go your own way

You can call it another lonely day

You can go your own way

You can call it another lonely day

You can go your own way

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La traduzione

Amarti non è la cosa giusta da fare

Come posso mai cambiare le cose che sento?

Se potessi, forse ti darei il mio mondo

Come posso quando non me lo prenderai?

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Puoi chiamarlo un altro giorno solitario

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Dimmi perché tutto è cambiato

Fare le valigie, smontare è tutto ciò che vuoi fare

Se potessi, piccola, ti darei il mio mondo

Apri, tutto ti sta aspettando

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Puoi chiamarlo un altro giorno solitario

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Puoi chiamarlo un altro giorno solitario, un altro giorno solitario

Puoi andare per la tua strada, per la tua strada

Puoi chiamarlo un altro giorno solitario

Puoi andare per la tua strada

Puoi chiamarlo un altro giorno solitario

Puoi andare per la tua strada

Il videoclip

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Classe 2001 e studentessa di “Letteratura Musica Spettacolo” in Sapienza. Alla continua ricerca di meraviglia, di entusiasmo e di un significato in ogni cosa. Le piace lasciarsi attraversare dalle emozioni davanti ad un film, a una poesia o ad un’opera d’arte, riempire i polmoni di bellezza fino a sentire il bisogno di sospirare. Ama l’arte ai suoi antipodi: sempre con la musica in sottofondo, da Vivaldi a Lady Gaga passando per Queen, Jovanotti, Achille Lauro o Ultimo; perde il fiato davanti alle sculture di Canova, agli stencil di Banksy o alle tele di Perez. Con il cuore diviso tra Abruzzo e nord della Francia, ama viaggiare in treno o in aereo, ma mai senza auricolari o un libro di poesie e una matita tra le mani.