Gassman contro la statua di Montanelli: non ha mai chiesto scusa

Non si placano le polemiche attorno alla statua di Indro Montanelli a Milano, il grande giornalista e scrittore che, in queste settimane, è al centro delle proteste degli attivisti e sostenitori del movimento Black Lives Matter. Movimento che, però, seppur nato come risposta all’omicidio di George Floyd e quindi come forma di protesta verso gli episodi di razzismo nei confronti della comunità afroamericana degli Stati Uniti, si è allargato a macchia d’olio anche nel resto del mondo.

Nell’estendersi ha anche ampliato i suoi orizzonti di protesta, arrivando a mettere nel mirino qualsiasi forma di intolleranza, sessismo e schiavitù. La statua di Montanelli è stata imbrattata con delle vernici da un gruppo di attivisti universitari. Sul basamento, inoltre, è stato scritto “razzista stupratore” con riferimento ad alcuni episodi controversi della sua vita, in particolar modo sulla violenza sessuale nei confronti di una bambina eritrea dopo l’invasione italiana in Etiopia. Montanelli non ha mai pubblicamente preso le distanza da questo gesto.

“E’ la bambina di 12 anni comprata, sposata, con la quale faceva sesso che è difficile da accettare. Non ha mai chiesto scusa, e anche questo è difficile da perdonare… ma scriveva bene. Forse una statua può sembrare fuori luogo? Io personalmente non riesco a perdonare”, ha scritto Alessandro Gassman sul suo profilo Twitter, aggiungendo anche: “la statua non l’apprezzo”, in risposta a un commento

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.