Fotografia: “Aurum naturae”, la forza della monocromia sui paesaggi dell’Italia centrale

Gli altopiani dell’Abruzzo, i boschi a cavallo tra l’Abruzzo e il Lazio, i laghi e i corsi d’acqua. Luoghi dove qualcuno può incontrare l’opera di Dio, qualcun altro può ritrovare se stesso, dove i punti cardinali perdono il loro significato e ogni logica umana sembra dissolversi nelle emozioni regalate dalla loro contemplazione.

La sintesi degli scatti in monocromia di Marco Equizi, avvocato e fotografo aquilano che ha lanciato una galleria di scatti in una mostra esclusivamente online dal titolo “Aurum Naturae”.

Le immagini raccontano di un percorso lungo circa sei anni, dal 2014 al 2020, per raccontare come la natura sia in grado di regalare luoghi di intense emozioni, nonostante le catastrofi, i mutamenti operati dagli eventi e dall’intromissione dell’uomo.

Luoghi in cui i punti cardinali perdono il loro significato e ogni logica umana sembra dissolversi nelle emozioni regalate dalla loro contemplazione.

Rappresentare questi paesaggi in monocromia è la vera sfida della raccolta: gli elementi spiccano nella gradazione di toni, senza che terra, acqua e cielo predominino grazie al colore, ma creando altresì una potentissima connessione tra essi.

Il formato scelto dall’autore, e che caratterizza il titolo, è quello aureo. I punti di vista che vengono resi all’osservatore sono quelli di un viaggiatore che raggiunge il posto e punta il suo sguardo, naturalmente orizzontale, verso lo spettacolo che ha davanti, secondo il rapporto, vicino alla perfezione, di 144:89.

Tutte le immagini sono state scattate con fotocamera digitale Canon EOS a pieno formato.

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Giornalista e docente di lingue straniere, tra le collaborazioni l’agenzia Ansa e la testata ex gruppo L’Espresso-Finegil Editoriale, il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano con Eurosport e Canal +. Nel 2016 ha firmato “New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz”, l’anno successivo "Lithium 48", entrambi per "Aurora edizioni".