Elodie: un debutto al cinema firmato Pippo Mezzapesa

È da poco arrivata conferma che la nota cantante italiana Elodie, classe 1990, debutterà sul grande schermo nella nuova pellicola di Pippo Mezzapesa (Il bene mio, Il paese delle spose infelici).

Elodie sarà la protagonista del film del regista pugliese “Ti mangio il cuore”, ispirato all’omonimo romanzo-inchiesta del 2019 firmato dai giornalisti italiani Carlo Bonini e Giuliano Foschini. Scritto dal regista insieme ad Antonella Gaeta e Davide Serino, “Ti mangio il cuore” è ambientato all’interno della realtà della mafia foggiana. I due giornalisti hanno indagato per anni sulla delinquenza consumata nei pressi della provincia.

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Da qui sono venuti alla luce decine di omicidi causati da una faida tra due famiglie: i Romito e i Li Bergolis. Una realtà ben consolidata quella della mafia foggiana che, come i due giornalisti affermano, è stata ignorata per troppo tempo. Le riprese del film, il primo che andrà a raccontare la brutalità che si nasconde dietro a questa società malavitosa, dovrebbero iniziare questo autunno 2021.

“Quest’esperienza significa abbattere un altro muro e darmi la possibilità di scoprire un mondo per me ancora inesplorato, crescere, conoscermi meglio e continuare ad imparare”, ha dichiarato la nota cantante che, come si può percepire dalle sue parole, appare entusiasta di iniziare questa nuova esperienza all’interno del mondo cinematografico.

Non da meno è il regista Pippo Mezzapesa, classe 1980, il quale ha affermato: “Elodie è forza, istinto e bellezza. È quello che cercavo per un personaggio all’incrocio bruciante dei sentimenti. Sono felice che cominci con me questo nuovo percorso”.

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Ok, amo il cinema. Fin da quando, da bambina, restavo a bocca aperta davanti al Gladiatore o al Frankenstein di Mary Shelley mentre gli altri si entusiasmavano per i cartoni animati. Dopo una laurea in Scienze dell’educazione e anni di lavoro nel settore, ho lasciato tutto dopo la seconda laurea in Scienze della comunicazione per fare ciò che amo di più: scrivere di cinema. Tarantino, l’enfant prodige Xavier Dolan e l’aura onirica di David Lynch sono punti di riferimento. Amo la scrittura perché, Bukowski docet, “scrivere sulle cose mi ha permesso di sopportarle”.