E’ morto Ulay, l’artista cui Marina Abramovic dedicò il suo amore

E’ morto all’età di 76 anni Ulay, artista tedesco conosciuto anche per la love story con Marina Abramovic, artista serba con cui ebbe, inoltre, anche un prolungato e travagliato rapporto professionale, specialmente per quanto riguardava le battaglie legali legate all’utilizzo dei copyright. Il loro sodalizio, tanto nella vita privata quanto in ambito lavorativo, è stato tra i più affascinanti e discussi degli ultimi decenni.

Marina e Frank (questo il nome di battesimo dell’artista tedesco) nacquero entrambi il giorno del 30 novembre, lei a Belgrado, lui a Solingen, e si conobbero ad Amsterdam. Una vita spesa nell’arte perfomativa. Nella decade ’70-’80 furono numerose le opere realizzate, alcune delle quali in grado di catalizzare subito l’attenzione degli addetti e ai lavori e degli appassionati di settore.

L’esordio artistico con Marina avvenne nel 1976, proprio ad Amsterdam, dove i due, come detto, si conobbero. “Relation Works“, “Relation in Space“, “The artist is present“, sono solamente parte dell’eredità artistica che tutto il mondo quest’oggi celebra, anche a distanzi di anni dalla loro uscita.

Ulay è morto nella sua casa a Lubiana, dove si era ritirato da circa dieci anni. Nel 2011 gli era stato diagnosticato un cancro. Nonostante la chemioterapia ha continuato a veicolare i suoi sentimenti e le sue emozioni attraverso l’arte. Come con “Project Cancer“, docufilm a firma Damjan Kozole, nel quale girava il mondo alla riscoperta dei luoghi simbolo della propria vita e della propria carriera.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.