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“DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato”: in anteprima al Festival di Venezia 2021

Redazione Posted On 12 Agosto 2021
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“DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato” è un film documentario diretto da Roberta Lena e prodotto da Intersuoni, Nuvole Production e Nexo Digital. La pellicola verrà presentata in anteprima, come evento speciale, nella sezione Fuori Concorso della 78esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, per approdare poi nei cinema italiani solo il 25, 26, 27 ottobre 2021.

Il film si basa sul concerto/spettacolo del concept-album di Fabrizio De André che il figlio Cristiano, apprezzato sullo stesso palco sia dal pubblico che dal padre Fabrizio, ha sapientemente riarrangiato e portato in tour con grande successo per due anni.

Leggi anche: ““Ezio Bosso. Le cose che restano”: in anteprima alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”

Alla base dell’opera ci sono musica, documenti inediti e la partecipazione esclusiva di Cristiano De André, Dori Ghezzi e Filippo De André. La regista Roberta Lena (già autrice dello spettacolo/concerto) indaga, attraverso la memoria di Cristiano, il suo rapporto col padre, fornendo uno sguardo diverso sul grande cantautore e una visione contemporanea di un’opera che rappresenta un’eredità artistica e politica per ognuno di noi.

Dal fulcro dell’opera, vengono svelati le memorie mai confessate, i sentimenti che hanno ispirato la creazione, la comunità di artisti e amici che sono diventati famiglia. I grandi artisti di quel tempo che riempivano la casa di Portobello in Sardegna, dove l’album è stato in parte concepito, i quali circondavano Cristiano quando era piccolo.

In “DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato” tutte le vicende di Faber, filtrate dalla memoria del figlio, appaiono improvvisamente arricchite, approfondite dal più forte dei legami, fino a diventare un racconto completamente inedito, per contenuti e carica emotiva.

Una sorta di biografia, attraverso il rapporto speciale tra padre e figlio, del loro comune sentire, del loro comune pensiero sociale, delle sofferenze condivise, fino ad arrivare a un riconoscimento totale e alla simbiosi, al passaggio di testimone e all’eredità.

LA LOCANDINA DEL FILM

“Voi non avete fermato il vento gli avete fatto perdere tempo” diceva Fabrizio De André rivolto al potere, parlando di cosa era rimasto del ’68. E aggiungeva che la creazione dell’album “Storia di un impiegato”, scritto nel 1973 con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani, gli aveva fatto compiere la sua più grande rivoluzione.

Leggi anche: ““Promises”: il film con Isabelle Huppert aprirà La Mostra del cinema di Venezia”

“Già è stato difficile da borghese diventare anarchico, ma il vero lavoro è stato da individualista diventare collettivista”. Per questo, il film esplora il conflitto atavico che è stata la rivoluzione di Fabrizio e che è diventata quella del figlio Cristiano, con uno sguardo ai nuovi movimenti sociali del mondo in quegli anni e a quelli del mondo contemporaneo.

il trailer del film

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