Coronavirus, si va verso l’annullamento dell’Umbria Jazz dopo quasi 40 anni di edizioni ininterrotte

Dopo trentotto anni di ininterrotte edizioni, sull’Umbria Jazz cala lo spettro dell’annullamento. E’ quanto emerge negli ambienti e che si manifesta in tutte le preoccupazioni connesse all’emergenza Coronavirus. Non sembrerebbero esserci le condizioni perché la storica manifestazione si svolga e nonostante la Fase 2 sia prossima, ancora non è fatto disposto di creare assembramenti. A dare maggiori delucidazioni circa la possibilità che la manifestazione non venga svolta è Cristiano Romano, responsabile ufficio stampa e pubbliche relazioni della kermesse che si svolge a Perugia.

In una recente intervista ha dichiarato: “Noi abbiano annullato Umbria Jazz Spring a Terni non appena si è saputo che la fase 2 si sarebbe prolungata sino a fine maggio-inizio di giugno, periodo in cui non sono previsti spettacoli all’aperto. Adesso stiamo aspettando di capire come evolverà la situazione e quali saranno le prossime misure governative in materia di spettacoli live con il pubblico. Attendiamo quindi l’ufficialità dei decreti governativi“.

Quindi – ha proseguito – noi, per questioni sia legali con gli artisti, con il pubblico e con i fornitori aspetteremo ancora qualche giorno, ma poi entro i primi di maggio anche noi saremo costretti ad annullare Umbria Jazz, quando sarà chiaro che la fase 2 si prolungherà per un mese/un mese e mezzo e che si arriverà a metà giugno/primi di luglio, dichiareremo che a seguito delle indicazioni del governo, è evidente che non saranno possibili spettacoli all’aperto nel mese di luglio”.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.