Con il comizio di Kanye West è ufficiale, gli Stati Uniti stanno impazzendo

Kanye West makes his first presidential campaign appearance, Sunday, July 19, 2020 in North Charleston, S.C. Rapper Kanye West, in his first event since declaring himself a presidential candidate, delivered a lengthy monologue Sunday touching on topics from abortion and religion to international trade and licensing deals. Whether he's actually seeking the nation's highest office remains a question. (Lauren Petracca Ipetracca/The Post And Courier via AP)

Uno show grottesco e inverosimile, quello portato avanti dal rapper Kanye West in quel di Charleston (Carolina del Sud) in occasione del suo primo comizio per la campagna presidenziale. In questo incipit già ci sarebbero elementi a sufficienza per ridere amaramente. Gli Stati Uniti, uno tra i paesi più potenti al mondo, se non il più potente, devono fare i conti con un candidato alla Casa Bianca di tale calibro. Non sarà un po’ troppo? Gli statunitensi davvero meritano cotanta grazia e magnanimità da parte del musicista dall’animo nobile e dal cuore d’oro?

Una messa in scena (perché di questo si tratta) che non può che essere etichettata come avanspettacolo, talmente scadente da non poter essere preso in considerazione per più di trenta secondi. Ed è già tanto, se non troppo. Una serie di frasi sconclusionate, senza capo né coda, buttate a casaccio per fare rumore e destare stupore e interesse. Anche perché, diciamolo apertamente, si tratta di una mera trovata pubblicitaria per lanciare i prossimi lavori discografici. Ma se anche questo è concesso, allora vuol dire che la patria dello Zio Sam è davvero la terra delle grandi opportunità dove ognuno può riuscire nei propri intenti. E allora ben venga.

Il rapper è apparso sul palco di Charleston con un “2020″ rasato nella parte posteriore della testa e indossando un giubbotto antiproiettile mimetico. Per la gioia di coloro che cercano rassicurazioni nei propri leader o aspiranti tali. E poi via allo show. Dapprima il ringraziamento alla madre che gli ha salvato la vita perché il padre voleva che la donna abortisse, (e giù le lacrime, letteralmente) e poi le invettive contro il mondo dei social network e della pornografia. Infine, il capolavoro d’insensatezza e follia dichiarando che, semmai venisse eletto presidente – Dio ce ne scampi e liberi – farà avere un milione di dollari a chiunque dia alla luce un bambino.

Commentare tutto ciò è oggettivamente impossibile senza una velata polemica di sarcasmo a condire i concetti, ma è altresì pacifico come gli Stati Uniti abbiano i loro bei grattacapi da affrontare in vista delle prossime presidenziali. Tra chi rischia di uscire e chi rischia di entrare, gli scenari a disposizioni non sono certo dei migliori. Assistiamo a tutto ciò da spettatori non paganti, consapevoli che da qui all’election day ne vedremo delle belle.

Articolo precedenteTre anni senza Chester Bennington, Mike Shinoda: come un bambino, rumoroso e spontaneo
Articolo successivoUn movimento senza azione è un movimento fermo: Stevie Wonder si unisce alle proteste
Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.