Carlo Verdone sbotta: basta con il politically correct, ne abbiamo le palle piene

“Ne abbiamo le palle piene del politicamente corretto, sta diventando una patologia”

Carlo Verdone, intervenuto all’arena estiva del Piccolo Cinema America a Trastevere, non le manda a dire nei confronti del politically correct che, in questi mesi in special modo, sta condizionando pensieri, parole ed espressività più in generale. Non di rado si parla di “pensiero unico” e, vero o meno che sia, è oggetto di continue e reiterate discussioni.

“Continuare con questo politicamente corretto è un errore micidiale – spiega l’amatissimo attore romano – uno si sente sempre incatenato a forza di seguirlo e non riesce ad esplodere. Basta, veramente. Quando ho fatto vedere il mio ultimo film c’è stata una critica, nello specifico: in primo piano c’era il sedere di mia figlia che nella scena si è piegata per raccogliere un orecchino. Lo cerca talmente tanto che mentre le parlo lei mi risponde dandomi il fondoschiena. Da lì, la critica”.

Sembrava una critica del 1932. Ci stiamo rendendo conto di quello che vediamo? Dobbiamo fare polemica per tutto? Mi sono cascate le braccia. Se continuiamo così avremo dei grossi problemi in sede di sceneggiatura, faremo meno ridere e avremo meno battute. Francamente, come molti altri colleghi, ne abbiamo le palle piene del politicamente corretto, sta diventando una patologia”, ha concluso nella parte del suo intervento.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.