Muri e fori di proiettile come stella cometa: il presepe di Banksy fa discutere

“Scar of Bethlehm” è l’ultima opera dell’artista

“La cicatrice di Betlemme” raffigura Giuseppe, Maria e il bambin Gesù all’interno di una mangiatoia posta di fronte a un muro di cemento. Su di esso sono raffigurate, inoltre, le scritte “Paix” e “Love”. Al posto della stella cometa, imperante sopra i presenti, c’è un foro di proiettile.

Un simbolo contro tutti i muri del mondo, contro le guerre e contro quei benpensanti che vedono nel Natale l’unica occasione per ricordarsi delle tragedie che quotidianamente affliggono il nostro pianeta. L’ennesima provocazione di Banksy fa male, perché colpisce l’intimità dell’evento mirando dritto al cuore di chi vuole – o vorrebbe – viverlo con spensieratezza, distacco e finta solidarietà.

L’opera è stata realizzata all’interno del Walled Off Hotel (di proprietà dell’artista stesso) a Betlemme, in Palestina, zona storicamente al centro di conflitti armati e fori spaccature sociali. La scena della natività, infatti, sembra volere richiamare il muro fatto erigere dal governo di Israele per isolare la Cisgiordania. Dopo il senzatetto apparso a Birmingham, Banksy tiene aperto il “conto” con Natale.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.