Addio a Paolo Pietrangeli, voce del ’68 italiano

É morto all’età di 76 anni il cantautore Paolo Pietrangeli. All’impegno musicale aveva unito quello per il cinema come regista e sceneggiatore. Tra le canzoni più celebri c’è “Contessa” brano simbolo del ’68 italiano. Importante anche il suo impegno politico tra le fila di Rifondazione Comunista, partito con il quale si è candidato in diverse circostanze prima di approdare a Potere al Popolo.

Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.

“Abbiamo appena appreso la notizia della morte improvvisa di Paolo Pietrangeli, un compagno a cui non smetteremo mai di dire grazie per quello che ha rappresentato per la storia della cultura, dei movimenti, della sinistra e anche del nostro partito”.

“Con le sue canzoni Paolo ha dato voce al lungo sessantotto italiano e anche alla riflessione sulla sconfitta. La sua Contessa non è mai passata alla radio ma è diventata un inno cantato da milioni di studenti e operai. Aveva da tempo problemi di salute che gli impedivano di intervenire con la sua voce potente in iniziative che sosteneva e condivideva”.

“Ma da gigante buono e sempre ironico tendeva sempre a non drammatizzare la situazione. Ogni volta che gli abbiamo chiesto di darci una mano con umiltà si metteva a disposizione. Sentiva il dovere di dare una mano a ricostruire una sinistra nuova nel nostro paese. Nel 1999 scrisse un bellissimo “Il canto per Rifondazione” che “comunista è l’impegno morale”. Un impegno che Paolo con umanità generosa non ha mai dismesso. Ciao Paolo”.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.