Elisa “Zombie”, l’inno contro la guerra di Dolores O’Riordan riecheggia in Ucraina

Scritta nel 1994 “Zombie” è diventata presto la canzone più famosa del gruppo irlandese The Cranberries. In questi 27 anni il brano è stato analizzato da ogni punto di vista. È stato detto tutto il contrario di tutto. Chi sosteneva che avesse un messaggio repubblicano. Chi un riferimento alla parte avversa. Ma sicuramente il pezzo scritto da Dolores O’Riordan è un inno contro la guerra. 

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La stessa cantante sottolineò come «Zombie fu scritta nello stesso periodo della bomba di Warrington nel Regno Unito. Non riguarda veramente l’Irlanda del Nord. Riguarda un bambino che è morto per colpa della situazione dell’Irlanda del Nord». 

E oggi sta diventando una peana in Ucraina ma anche in Russia. Dove alcuni arrestati per aver manifestato la loro contrarietà alla guerra, l’hanno intonata nella camionetta.

Un canto di resistenza. Cantato dagli arrestati. Un modo per farsi forza e per trovare coraggio. Ma anche e soprattutto per lanciare un messaggio. Quello degli zombie che ormai morti, senza sangue, senza anima, senza coscienza, se ne fregano dei morti che la guerra lascia dietro di sé. Sono insensibili ai bambini morti. Come quelli che nel 1993 persero la vita per la bomba a Warringston durante un periodo particolarmente caldo della situazione in Irlanda del Nord. L’episodio a cui si ispirò la cantante dei Cranberries per la sua “Zombie”. 

Un testo che lei scrisse e a cui affidò una voce stranamente forte, dura. Perfetta per il testo. Diversa dal solito timbro dolce. 

Questo brano ha subito tante reinterpretazioni. Tra cui quello di Elisa, qualche giorno fa, in un video con chitarra in mano. Un messaggio di sostegno alle vittime della guerra. Non solo i morti. Ma anche chi ha lasciato le proprie case. I propri cari. Non solo supporto agli ucraini. Ma anche ai russi arrestati per aver espresso la loro contrarietà al conflitto. 

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Nato a Roma grazie alle notti magiche di Italia 90, si laurea in Lettere con indirizzo storico all’Università di Roma “Tor Vergata”. Cresciuto tra la passione per la Roma ed i libri di Harry Potter punta ad una nuova laurea in Filologia. Ancora deve capire se essere un Grifondoro o il nuovo Totti