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Sanremo 2024. Eros Ramazzotti torna per i 40 anni di “Terra Promessa”

Sara Paneccasio Posted On 8 Febbraio 2024
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La 74° edizione del Festival di Sanremo cavalca l’onda della nostalgia celebrando anniversari musicali molto cari al pubblico italiano: dopo Giorgia, nella terza serata di questa edizione Eros Ramazzotti si esibirà all’Ariston per celebrare i 40 anni di “Terra Promessa“.

Leggi anche: Sanremo 2024. Giorgia festeggia i 30 anni di “E poi”

Sì, sono passati già quattro decenni da quel 3 febbraio 1984, in cui l’appena ventenne Eros, all’anagrafe Eros Luciano Walter Ramazzotti, appariva per la prima volta sul palco di Sanremo, giunto alla sua 34° edizione.

Inconfondibili ricci, maglietta e jeans scuri e un giubbino chiaro oggi conosciuto come “k-way vintage“: così Eros scende la famosissima scalinata come se potesse farlo tutti i giorni. La “Nuova proposta” non è certo alla sua prima esibizione ma maschera tensione e emozione in una performance che trasmette sicurezza e la consapevolezza di avere qualcosa da dire.

La fierezza e al contempo la spontaneità – con quella “faccia da borgataro“, come dirà sorridendo lo stesso cantante in futuro – che trasmette sul palco permettono al giovane pubblico da casa di riconoscersi ancor di più nelle sue parole.

Quella del 1984, condotta da Pippo Baudo, è la prima edizione in cui viene introdotta una gara parallela di “Nuove proposte“, affiancata a quella che viene rinominata “gara dei Big/Campioni“. Con la sua “Terra promessa“, Eros Ramazzotti è il primo vincitore della categoria, rivelandosi egli stesso una promessa.

Il brano, estratto dall’album “Cuori agitati“, rappresenta il principale trampolino di lancio di Ramazzotti, non soltanto in Italia: farà parte di numerose pubblicazioni dell’artista, sia in versione italiana che in versioni destinate al mercato internazionale.

Da quel Sanremo 1984 nascerà una nuova stella: Eros sarà la prima popstar italiana da esportazione. Piaccia o meno, i numeri (e non solo) parlano chiaro: con oltre 70 milioni di dischi venduto, la voce inconfondibile di quel ragazzo di borgata ha conquistato radio e palchi di oltre 35 stati, collaborando con cantanti e musicisti di fama mondiale in oltre 50 duetti. Ramazzotti è semplicemente l'”Eros nazionale“, uno dei più amati simboli della musica italiana nel mondo.

Terra Promessa

Scritta da Eros Ramazzotti, Renato Brioschi e Alberto Salerno, la canzone conquista il primo premio nella sezione “Nuove Proposte“, ma soprattutto conquista un’importante fascia di popolazione italiana: i giovani.

“Siamo i ragazzi di oggi“: una dichiarazione sincera per esprimere con semplicissime parole quelli che sono i problemi e i sogni di un’intera generazione. Spontaneo, diretto, sognatore: il testo del brano è lo specchio dell’immagine di Eros su quel palco.

Come un diario lasciato aperto con la speranza che i grandi lo leggano. Ramazzotti non si rivolge direttamente ad un voi, ma mette a nudo il noi. Cuore e mente aperti: ecco di cosa si richiede per ascoltare i bisogni di una generazione che sa cosa vuole e reclama il diritto ad essere liberi e felici, non senza impegnarsi, senza smettere di cercare e darsi da fare.

Leggi anche: Cachet stratosferico per John Travolta tornato a Sanremo per danzare sulle note del ballo del “Qua qua”

I ragazzi dell’oggi nel 1984 sono diversi da quelli degli anni Sessanta, cresciuti nei cinema (che pian piano si svuotano) e nel boom economico. In questo brano semplicemente si fanno conoscere e chiedono una possibilità.

Giovani con grandi sogni e ambizioni che si trovano in difficoltà e non ascoltati: la ricerca del proprio futuro e del proprio cammino di vita è messa a dura prova nella confusione di un mondo distratto. Infatti, per quanto la canzone risulti ottimista e fiduciosa, in realtà esprime un disagio che fa riflettere: i ragazzi (del 1984, ma in realtà un po’ quelli di ogni epoca) si sentono “zingari di professione“.

Con questa espressione Eros Ramazzotti dà voce al senso di smarrimento e nomadismo dei giovani. Anzi al mancato senso di appartenenza ad un luogo (non solo fisico) e ad un’epoca. Se i ragazzi hanno bisogno di una “Terra promessa“, di “un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri“, in questo mondo non si trovano bene, non si trovano accolti e ascoltati. Si tratta di un mondo in cui non si sentono a casa e non sentono di poter gettare le basi del proprio futuro. Come se mancasse sempre qualcosa.

Un qualcosa che ci si aspetta dai grandi, dalle istituzioni o da chi semplicemente può ascoltare. Ma verso la fine della canzone qualcosa cambia: i giovani non aspettano di essere aiutati vivendo solo di sogni e crogiolandosi nel lamento, ma sono pronti a darsi da fare per trovare il proprio posto nel mondo senza perdere la fiducia e la luce che li caratterizza. Quel “finché nessuno ci darà una terra promessa” diventa “Noi non ci stancheremo ed insieme noi troveremo una terra promessa“.

E noi, ragazzi di oggi e di ieri, del 1984 e del 2024, siamo ancora qui a cercare ognuno la propria Terra promessa, pronti a cantare questo brano con Eros Ramazzotti di nuovo sul palco dell’Ariston.

Leggi anche: Giovanni Allevi commuove l’Ariston: “Ho perso molto, ma non la speranza e la voglia di immaginare”

Testo

Siamo ragazzi di oggi
Pensiamo sempre all’America
Guardiamo lontano
Troppo lontano
Viaggiare è la nostra passione
Incontrare nuova gente
Provare nuove emozioni
E stare amici di tutti

Siamo ragazzi di oggi
Anime nella città
Dentro i cinema vuoti
Seduti in qualche bar
E camminiamo da soli
Nella notte più scura
Anche se il domani
Ci fa un po’ paura

Finché qualcosa cambierà
Finché nessuno ci darà
Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino

Siamo ragazzi di oggi
Zingari di professione
Con i giorni davanti
E in mente un’illusione
Noi siamo fatti così
Guardiamo sempre al futuro
E così immaginiamo
Un mondo meno duro

Finché qualcosa cambierà
Finché nessuno ci darà
Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino


Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo
Ed insieme noi troveremo
Una terra promessa
Un mondo diverso
Dove crescere i nostri pensieri
Noi non ci fermeremo
Non ci stancheremo di cercare
Il nostro cammino

Il video di Sanremo 1984

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