Proseguono le polemiche sui concerti di Springsteen. Trotta: “un’ondata di ipocrisia, giù le mani da Bruce”

“Giù le mani da Bruce. L’ondata di ipocrisia e retorica, che ha spento e non illuminato la mente di alcuni media e cantanti, va rispedita al mittente senza se e senza ma'”. Lo afferma Claudio Trotta, patron della Barley Arts e promoter italiano dei concerti di Bruce Springsteen, quest’anno in Italia con gli show di Ferrara e Roma. Una serie di polemiche, quelle a cui Trotta si riferisce, che hanno investito il Boss, additato di scarsa sensibilità verso le popolazioni romagnole colpite dalle alluvioni. Secondo alcuni il concerto sarebbe stato da annullare e anche Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, da alcuni mesi in tour con lo spettacolo teatrale Lazarus, ha polemizzato con Springsteen e l’organizzazione degli eventi in quanto, a sua detta, avrebbero potuto donare gli incassi in beneficenza. Ma Trotta non ci sta e replica ai contestatori, pur senza fare nomi ma lasciando ben comprendere i riferimenti.

“La Musica e l’Arte, profonde espressioni dell’animo umano, quando sono interpretare live con passione e rispetto per se stessi e per chi ha pagato il biglietto non hanno bisogno di parole che non possono aggiungere nulla alla narrazione che si fa dal palco. In questo show Bruce narra con meravigliosa e drammatica urgenza l’importanza e la sacralità della Vita e la ineluttabilità della morte e lo fa con precisione quasi chirurgica ma non per questo meno appassionata e travolgente: 110000 persone felici presenti a Ferrara e Roma, che hanno vissuto una enorme boccata di gioia, lo hanno compreso appieno”.

“Chi non era presente e ha pensato bene di pontificare senza esserci, ottenendo un poco di visibilità, qualche consenso e molte critiche, non lo ha compreso per nulla. ‘Non è un peccato essere felici’, anche nella tragedia quotidiana dei dolori personali e collettivi che avvengono in tutto il mondo, non solo a 30 km di distanza – conclude Trotta – se si fa beneficenza non lo si sbandiera ai quattro venti, la si fa e basta Giù le mani da Bruce”.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.