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Home » Arte

Metainferno, l’arte immersiva porta Dante alla Galleria dei Miracoli

Federico Rapini Posted On 10 Febbraio 2024
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Metainferno dante

Si conclude oggi, sabato 10 febbraio, l’esplorazione del’interpretazione contemporanea dell’Inferno di Dante e dei conflitti attuali attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative all’interno della Galleria dei Miracoli di Roma. Tutto questo è Metainferno, una mostra di arte immersiva che porta i visitatori ad immergersi completamente nella narrazione.

A conclusione di questi 5 giorni di esposizione alle ore 18:00 ci sarà la conferenza del prof. Marcello Fagiolo dal titolo “Dante Architetto. La struttura dell’Inferno” che aprirà a nuove prospettive e inedite visioni dell’opera del Sommo Poeta.

Dalla Realtà Aumentata alle nuove frontiere ancora sconosciute della tecnologia NeRF su algoritmi di Intelligenza Artificiale, Metainferno porta i propri visitatori dentro le pagine della Commedia. Lo fa attraverso le illustrazioni generate dall’I.A. che si attivano tramite l’uso dell’apposita app. Non solo. Tramite la fotocamera dello smartphone o del tablet, sarà possibile vedere gli scenari infernali prendere vita davanti ai propri occhi in “”realtà aumentata”.

Leggi anche “Metainferno, il viaggio di Dante in realtà aumentata (teaser)”

La mostra è un viaggio attraverso un mondo digitale, rappresentato come un Inferno dove le proiezioni video site-specific fanno scoprire come la nuova tecnologia può essere utilizzata per creare un’esperienza unica e intensa.

All’interno delle sale della galleria, si apprezza in forma ridotta le installazioni e le proiezioni del concept Metainferno. Nella prima galleria sono state installate 24 stampe animabili in audio-video con realtà aumentata delle 24 terzine del primo canto dell’inferno. A seguire, nella seconda galleria, da una postazione PC interattiva si ammirano scene sferiche a 360 gradi sempre della prima cantica dantesca.

Sempre all’interno della seconda galleria viene proiettata un’animazione audio-video di un avatar di Dante realizzata con intelligenza artificiale che recita un passo relativo a Paolo e Francesca del V canto.

Il percorso si conclude con la videoproiezione della performance registrata “Inferno 1911” presentata in anteprima al Live Cinema Festival lo scorso 10 dicembre all’Acquario Romano. Un vero e proprio concerto Audio-Visivo basato sulla proiezione del primo film mai realizzato sull’Inferno di Dante Alighieri girato a Velletri nel 1911 con una cinepresa regalata dai fratelli Lumiere.

Il primo film su Dante

Grazie alla mostra Metainferno viene reso omaggio a quello che fu il primo film realizzato sull’opera dantesca: “L’Inferno”, un film muto italiano diretto da Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo, uscito nel 1911. La pellicola fu prodotto da una piccola società di produzione Helios Film di Velletri, cittadina dei Castelli Romani.

La realizzazione la si deve ad una veliterna molto famosa negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900: Juana Romani. Modella e pittrice fu, come scrisse Ludovico Pratesi, “testimonial pubblicitaria prima ancora che questo ruolo esistesse”. Una donna d’avanguardia, dunque. E grazie al suo girovagare per l’Europa, specialmente in Francia ebbe modo di incontrare molte personalità di rilievo che addirittura portò a Velletri. Tra questi vi furono Trilussa, lo scultore Ernesto Biondi, il pittore Ferdinand Roybet e soprattutto uno dei fratelli Lumière che dono alla città natale della Romani attrezzatura cinematografica con cui fu aperto il primo cinema dei castelli romani, il “Cinema Universale”.

Dopo questa esperienza, a seguito del successo avuto e dell’interesse cittadino, fu inaugurato il “Cinema Moderno” dal Principe Ginnetti, che si mise poi a capo di un gruppo di professori del locale Istituto Tecnico, fondando la casa di produzione “Helios Film”.

Il cortometraggio, che per la scenografia si ispirò alle illustrazioni di Gustave Dorè, è stata la fonte d’ispirazione per  il primo omaggio in realtà aumentata al Sommo Poeta. Esattamente come il breve film di inizio XX secolo lo fu sulla pellicola.

Il lavoro realizzato per la mostra è qualcosa di innovativo. Le animazioni sono proiettate in una nicchia e rappresentano le visioni artistiche ideate dagli autori, prendendo vita attraverso l’utilizzo di strumenti digitali all’avanguardia.

Tra questi si trovano trasformatori logici e algoritmi di Intelligenza Artificiale.
Il processo creativo parte dalla reinterpretazione delle forme architettoniche degli ambienti e degli oggetti d’arte presenti, sfruttando gli elementi di comando digitali (prompt). Come se fossero usati i pennelli dei pittori e gli scalpelli degli scultori.

Questi algoritmi rimodellano gli ambienti conferendo loro uno stile e un’estetica completamente nuovi. Il risultato finale di questo intricato processo creativo si materializza di fronte a voi, dando vita a un’esperienza visiva unica e coinvolgente.

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