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Home » Musica

Le Vibrazioni a Sanremo: la nostra musica per rialzare la testa e rialzarsi dalle cadute

Redazione Posted On 23 Gennaio 2020
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Dopo il successo del tour del ventennale, Le Vibrazioni tornano per il terzo anno al Festival di Sanremo, in gara nella sezione campioni con il brano “Dov’è”. La band, composta da Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani Garrincha e Alessandro Deidda, è tra quelle italiane più longeve con i 20 anni di carriera alle spalle, in cui si è imposta nella scena pop rock italiana conquistando le classifiche radiofoniche con i loro singoli.  

Hanno all’attivo 5 album che contano complessivamente più di un milione di copie vendute. Nel 2019 hanno girato l’Italia con 80 concerti, davanti a un totale di oltre 600 mila persone, compreso un live speciale al Mediolanum Forum di Assago, Milano.

“Abbiamo voluto fare una ballad, molto 70s, che parla della capacità di rialzarsi dopo una brutta caduta. Quando accade qualcosa di brutto nella vita quotidiana e cadi, o rimani a terra, o sfrutti il colpo che ti arriva per poi ribaltare la situazione. Fare arte che è anche un po’ uno sfogo, un modo di condensare le energie, che siano negative o positive, in qualcosa di migliore“.

“Quest’anno a Sanremo c’è un cast molto bello, Diodato, Elodie, Morgan e Bugo, Elettra, Michele Zarrillo, sono tutti amici, c’è un’aria di condivisione. Le Vibrazioni ora sono in un periodo pieno di entusiasmo! Il Forum per il nostro ventennale è stato un punto di arrivo, abbiamo sempre voluto farlo. Ovviamente non è finita qui, per noi è ancora una scalata. Siamo contenti di essere al Festival di Sanremo e poi di cominciare il tour con l’orchestra“.

“È bello poter riarrangiare dei brani che vengono cantati da tante generazioni diverse. Con Peppe nel 2005 avevamo portato a Sanremo “Ovunque Andrò” e con lui era stato amore a prima vista. Adoro il suo approccio alla musica, come lavora. Volevo fare un tour teatrale particolare e così ci è venuto in mente di collegare orchestra – Vessicchio. Lui stava lavorando con giovani orchestre in tutta Italia, ci siamo trovati al momento giusto. Abbiamo unito il rock, la musica classica e i giovani“.

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