Fresu: “Il Jazz per le terre del sisma è un festival che va oltre gli ostacoli”

paolo fresu
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“Una maratona che celebra il jazz, come musica del presente, tra creatività e sperimentazione. La musica che ha forza di aggirare gli ostacoli e trovare sempre una sua strada”. Trombettista di fama internazionale e presidente della Federazione nazionale Jazz italiano, Paolo Fresu è arrivato all’Aquila nell’ultimo giorno della kermesse “Il jazz italiano sulle terre del sisma”.

“L’aspetto più importante del Jazz italiano per le terre del sisma è che non siamo venuti una volta sull’onda dell’emozione ma abbiamo deciso di impiantare qualcosa di importante. Crediamo che l’importanza di questa manifestazione sia proprio quella di aver seminato qualcosa, questo è l’aspetto prezioso che travalica anche la musica”.

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Fresu ha ricordato anche l’edizione del 2016 quando la manifestazione fu allargata a ben 25 città italiane alla luce del terremoto che aveva colpito Amatrice (Rieti). Ormai, il festival è “il più grande del jazz italiano che esiste. E anche nel mondo non credo esista una manifestazione di tale portata, costruita in maniera così seria e creativamente importante”.

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Giornalista e docente di lingue straniere, tra le collaborazioni l’agenzia Ansa e la testata ex gruppo L’Espresso-Finegil Editoriale, il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano con Eurosport e Canal +. Nel 2016 ha firmato “New York, Andalusia del Cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz”, l’anno successivo "Lithium 48", entrambi per "Aurora edizioni".