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Fedez ne ha per tutti, bordate sulla Lega e su Draghi: dal ddl Zan al tentativo di censura Rai

Antonella Valente Posted On 1 Maggio 2021
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Fedez, dignità, coraggio e sostanza. Fedez, un fiume in piena sul palco del 1 maggio. Fedez, la voce di un movimento che spesso, troppo spesso, preferisce nascondersi dietro una facciata precostruita e predefinita invece che sposare delle battaglie e portarle avanti, contro tutto e tutti. Facile parlare di libertà di parola, se poi non la si difende.

Facile parlare di diritti civili, se poi non li si difende.

Perché la verità, purtroppo, è una: parlare è facile, metterci la faccia no.

Fedez ha fatto ciò che molti avrebbero dovuto, e ci ha messo la faccia. Lo ha fatto dietro al microfono del palco del 1 maggio, quest’oggi di importanza strategica per riportare la musica dal vivo negli occhi e nelle orecchie dei milioni di italiani desiderosi di immergersi in un’atmosfera live.

Il rapper maneghino, troppo spesso e troppo ingiustamente accusato di superficialità per il suo utilizzo dei social network e per l’esasperato, ed esasperante, marketing con la moglie Chiara Ferragni, ha indossato i guantoni e le ha suonate, come un pugile furioso, alla Lega e ai suoi esponenti, rei di calpestare i diritti civili delle coppie omosessuali, di processare aprioristicamente le intenzioni dei portatori d’interessi delle comunità LGBTQ+ e di usare parole e concetti eufemisticamente parlando inappropriati.

“E’ la prima volta che mi è stato chiesto di inviare un mio testo perché dovesse passare per l’approvazione da parte politica. Approvazione che non c’è stata, dai vertici di Rai3 mi è stato chiesto di omettere nomi, dei partiti ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare, però alla fine mi è stato dato il permesso di esprimere. Sappiate che il contenuto di questo intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai3 inopportuno. Mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio”

Qui l’intervento completo: https://www.instagram.com/p/COWDcGNIFlb/

“Caro Mario (rivolto a Draghi) non dimentichiamoci che il numero dei lavoratori del calcio e di quelli dello spettacolo si equivalgono. Non dico qualche soldo, ma almeno qualche parola, un progetto, una riforma in difesa di un settore che è stato decimato da questa pandemia e che è regolato da normative degli anni Quaranta e mai aggiornato fino ad oggi. Sarebbe davvero gradito un suo intervento”.

Ha fatto nomi e cognomi in diretta tv, di fronte a milioni di telespettatori che probabilmente pensavano o speravano di trovarsi di fronte all’ennesimo compromesso che un artista è costretto ad accettare se vuole apparire in tv.

Fedez no, e le bordate si sono sprecate.

“Hanno detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al ddl Zan, e allora vediamole queste priorità” ha detto. “Il Senato non ha avuto tempo per il ddl ZAN perché doveva discutere l’etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e per non farsi mancare nulla il reintegro del vitalizio di Formigoni. Quindi secondo Ostellari probabilmente il diritto al vitalizio di Formigoni è più importante della tutela dei diritti di tutti, e di persone che vengono quotidianamente discriminate fino alla violenza“.

“Ma a proposito di diritto alla vita, il presidente dell’associazione Pro-vita, l’ultracattolico e antiabortista Jacopo Coghe amicone del leghista Pillon in questi mesi è stato la prima voce a sollevarsi contro il ddl zan. L’antiabortista non si è accorto però che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un’azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo. Quindi cari antiabortisti, caro Pillon. Purtroppo avete perso troppo tempo a cercare il nemico fuori, e non vi siete accorti che il nemico ce l’avevate in casa. Che brutta storia”.

Leggi anche: Primo maggio: il concerto live streaming di The Walk of Fame

Questo è un estratto del discorso che Fedez ha pronunciato. Sul web, intanto, la critica è spaccata tra chi pende dalla sua parte e chi, pur ammettendo le ragioni dietro alle parole del cantante, o non condivide il momento in cui sono state pronunciate o fatica a schierarsi dando, di fatto, ragione a Fedez quando, in maniera neanche troppo velata, parla di tentativo di censura da parte della Rai.

La telefonata tra Fedez e i vertici della Rai, che il cantante ha pubblicato su Twitter:

La Rai smentisce la censura.
Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad “adeguarmi ad un SISTEMA” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi pic.twitter.com/gu14BxM3G6

— Fedez (@Fedez) May 1, 2021

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