L’intervista: Federico Palmaroli, non solo Osho
Federico Palmaroli, romano classe 1979, più conosciuto come “Osho”. Non tanto per essere un seguace del mistico indiano, quanto perché la sua pagina Facebook “Le più belle frasi di Osho” è diventata un punto di riferimento per la satira e per gli amanti dei meme in Italia.
Conta più di un milione di followers e negli anni ha tirato fuori numerose perle che lo hanno reso indipendente dal personaggio che lo ha portato al successo. Una satira politica e sociale, un calcio alla banalità e al politicamente corretto. In questi giorni sta presentando il suo nuovo libro “Come dice coso. Un anno di satira”, e sabato 18 sarà all’Aquila nella libreria Colacchi (ore 17), in un incontro che vedrà la partecipazione della giornalista Daniela Rosone. Non solo. Con molta autoironia sui social pubblicizza le prossime 4 date dello spettacolo “#lepiùbellefrasidiosho”. Scrive infatti che non avendo ricevuto un invito all’Ariston si è affittato ben 4 teatri.
Ma Federico Palmaroli non è solo il battutista che con le sue freddure dissacra ogni evento. O quasi. Infatti parlando della nuova vignetta di Charlie Hebdo riguardo il terremoto in Turchia ha risposto che “personalmente penso che una cosa del genere non la toccherei mai. Come per il Covid o quando è iniziata la guerra ho sempre cercato di attendere un momento in cui intervenisse la politica sulle questioni. Ma sulle e la tragedia in sé non lo farei nemmeno se avessi la battuta più bella del mondo”.
“A me tra l’altro- ha continuato– Charlie Hebdo non fa ridere al di là del modo in cui tratta le questioni. In un eventi come il terremoto, in cui ci sono immagini raccapriccianti non mi metterei neanche a pensare al modo in cui far sorridere”.
A tal proposito il discorso non poteva che vertere sullo scivolone che Fedez ha compiuto su Emanuela Orlandi. Riguardo questo la sua opinione è molto chiara: “Anche questa è una questione in cui non farei satira. Io a volte posso anche giustificare che si tratti di un argomento al limite che magari ti viene la battuta del secolo. Ma la battuta di Fedez era talmente idiota che faceva ridere solo lui. Ha cercato di recuperare un po’ di consenso facendo quell’intervento a Sanremo su una materia in cui si trovano favori, su cui puoi recuperare consensi, dimenticandosi, come ha detto la ministra Roccella, che lui spara cazzate con i soldi dei contribuenti”.
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Il riferimento al discorso del rapper è chiaro. Il compagno della Ferragni è stato accusato infatti da più parti di aver usato la carta dell’antifascismo per ottenere consensi dopo le ultime uscite infelici.
Durante l’intervista in esclusiva per The Walk of Fame Magazine si è affrontato anche di quanto sia, invece, difficile emergere per chi decide di non schierarsi con una determinata parte politica o semplicemente rifiutare di essere annoverati in una certa schiera.
“É difficile. In molti si guardano bene dal dichiararsi di appartenere a quel fronte e preferiscono il silenzio, mentre altri so per certo dichiarano un’appartenenza che non è quella reale ma dicendo il contrario troverebbero ostacoli per emergere. Io personalmente non posso lamentarmi sotto questo punto di vista ma mi chiedo se non mi fossi palesato, magari avrei fatto di più. Ma penso che certi settori siano in mano a una parte e ci sono ostacoli per chi non si allinea. Lo stesso Fedez non era così politicamente corretto nelle canzoni di qualche anno fa e probabilmente è un discorso di opportunità”.
A proposito di opportunità, tra le domande non poteva mancare quella sul Futurismo, su quel Marinetti (che ha tatuato sul braccio) che nel “Manifesto del Futurismo” del 1909 sottolineò la volontà di “combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria”. Quanto di questo movimento è in lui, nelle sue battute, nel suo spettacolo.
“Non so quanto ci sia se non per il discorso del gusto per la beffa e la provocazione. Poi il resto rimane anche quella una passione che esula da quelle che sono le passioni della maggioranza delle persone, perché comunque è stato un movimento tenuto nascosto, sebbene sia conosciuto. Ma l’unica avanguardia italiana è assurdo che tante persone non sappiano neanche cosa sia. Non mi riferisco tanto all’arte e alla pittura quando alla letteratura. Se vai a vedere Marinetti nessuno l’ha mai studiato a scuola se non molto marginalmente. Ed è assurdo. Anche per me la scoperta del Futurismo è dovuta ad un approfondimento personale”.
Prossimamente Federico Palmaroli sarà in giro per l’Italia nella presentazione del suo libro e per il suo spettacolo a teatro che lo porterà sicuramente a Roma, Milano, Bologna e Varese.