Caso Kevin Spacey: l’attore assolto dalle accuse di abusi e molestie sessuali

Nel processo che si è svolto a Londra, Kevin Spacey è stato giudicato non colpevole di abusi e molestie sessuali.

Si mette fine a una vicenda che ha tenuto banco per diverso tempo. I giurati hanno restituito i verdetti dopo tre giorni di camera di consiglio. L’attore è stato assolto da tutte le accuse mosse contro di lui.

Durante il processo, tre uomini hanno accusato Kevin Spacey di averli molestati sessualmente. Uno di loro ha affermato di essere stato oggetto di avances sessuali indesiderate da parte dell’attore. Un altro, aspirante attore, ha dichiarato di essersi svegliato con Spacey che gli faceva del sesso orale dopo essere svenuto nell’appartamento di quest’ultimo. Le vicende risalgono a un periodo compreso tra il 2001 e il 2013.

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Spacey si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse mosse contro di lui. Durante il processo, ha sostenuto di aver avuto avventure consensuali con gli uomini coinvolti e ha definito gli episodi contestati come semplici flirt. Ha ammesso di aver commesso un errore nel toccare “goffamente” le parti intime di un uomo in un pub, ma ha negato categoricamente qualsiasi atto di violenza sessuale. Si è anche commosso in aula durante il pronunciamento del verdetto.

I quattro querelanti che hanno testimoniato durante il processo alla Corte Southwark Crown di Londra hanno raccontato le aggressioni che affermano di aver subito e le difficoltà a denunciare il comportamento di una star influente come Kevin Spacey.

L’attore ha smentito tutte le accuse. Interrogato dalla procuratrice Christine Agnew, ha parlato di “interazioni consensuali” con due dei querelanti, uno dei quali lo accusa di averlo aggredito mentre era alla guida e l’altro afferma di essere stato “drogato” e aggredito quando era assonnato.

Per quanto riguarda quest’ultimo, Kevin Spacey ha affermato “Non si è addormentato e non gli ho fatto subire alcun atto sessuale mentre dormiva, nonostante le accuse scioccanti che mi ha rivolto“, ha aggiunto, ritenendo che il fascicolo dell’accusa fosse “debole“.

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Interrogato sui motivi che potrebbero motivare i querelanti a mentire, l’attore ha risposto: “soldi, soldi e poi soldi.”

Gli effetti sulla carriera

Uno degli accusatori, la cui identità è protetta dalla legge britannica, ha paragonato Spacey al cattivo che interpretò nel thriller Seven nel 1995: un serial killer motivato dai sette peccati capitali.

L’accusa di abusi sessuali, nel pieno del movimento #metoo, ha avuto un impatto significativo sulla carriera dell’attore, vincitore di due Oscar – per miglior attore non protagonista in I soliti sospetti nel 1995 e per il miglior attore per American Beauty nel 1999 – ma anche di premi per il palcoscenico e il piccolo schermo.

Il suo personaggio è stato eliminato senza mezzi termini dal thriller politico House of Cards, un grande successo di Netflix, mentre la sua partecipazione al film Tutti i soldi del mondo, le cui riprese erano ormai terminate, è stata completamente cancellata in post produzione: l’attore canadese Christopher Plummer ha girato diverse scene per rifare il montaggio del film di Ridley Scott.

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L’assoluzione di Kevin Spacey ha suscitato diverse reazioni presso critica e popolo: mentre alcuni sostengono che l’attore sia stato vittima di accuse infondate, altri criticano il sistema giudiziario per aver fallito nel punire presunti abusi sessuali.

Dopo un’accusa del genere e l’assoluzione nel processo di Londra, il tribunale popolare e quello hollywoodiano assolveranno Spacey? O la sua carriera resterà inevitabilmente macchiata dalle accuse, a prescindere dal risultato giudiziario? Ai posteri l’ardua sentenza.

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Classe 2001 e studentessa di “Letteratura Musica Spettacolo” in Sapienza. Alla continua ricerca di meraviglia, di entusiasmo e di un significato in ogni cosa. Le piace lasciarsi attraversare dalle emozioni davanti ad un film, a una poesia o ad un’opera d’arte, riempire i polmoni di bellezza fino a sentire il bisogno di sospirare. Ama l’arte ai suoi antipodi: sempre con la musica in sottofondo, da Vivaldi a Lady Gaga passando per Queen, Jovanotti, Achille Lauro o Ultimo; perde il fiato davanti alle sculture di Canova, agli stencil di Banksy o alle tele di Perez. Con il cuore diviso tra Abruzzo e nord della Francia, ama viaggiare in treno o in aereo, ma mai senza auricolari o un libro di poesie e una matita tra le mani.