Callida Junctura: la resistenza letteraria di un amanuense moderno
La poesia è una forma d’espressione, una produzione letteraria. Un’arte che sta andando fuori moda. Come suggerisce Guido Mazzoni, poeta e critico letterario, “la poesia come istituzione, come forma della cultura, ha perso il proprio mandato sociale. È l’arte più praticata e anche la meno letta.“
In un mondo in cui si legge sempre meno poesia, è giusto parlare di chi invece si erge tra la folla per resistere alla decadenza di qualsivoglia forma d’arte. Questo è il caso di Alessandro, 26enne laureato in Lettere e gestore di una pagina Instagram di arti letterarie (@callidajunctura). Alessandro delizia il pubblico in rete trascrivendo poesie in calligrafia, con pennino e inchiostro; si dedica alla pagina in parte come hobby e in parte pianificando le sue pubblicazioni. Abbiamo avuto il piacere di parlare con questo giovane amanuense, che ci ha raccontato la sua esperienza e le vicende più stravaganti dall’apertura della pagina.
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Alessandro racconta che l’idea iniziale di aprire la sua pagina nacque lo scorso anno, durante il primo lockdown. In quel periodo iniziò a trascrivere la Divina Commedia (“non in calligrafia” ci tiene a precisare) ricopiando un canto al giorno, per riempire il tempo libero. Una volta finita quest’impresa, racconta di essersi appassionato contestualmente all’idea di unire calligrafia e poesia, due forme d’arte che stanno lentamente scemando:
“Quando esco da lavoro, per svagarmi, mi dedico a coltivare questo hobby; è uno dei pochi hobby in cui il procedimento è più rilassante del risultato finale. Non mi interessa se alla fine una lettera è venuta storta.”
Qual è stata la tua reazione quando la pagina ha iniziato a ricevere più visualizzazioni?
“Mi fa sempre molto piacere. Una cosa che lascia il segno è quando la gente inizia ad avere discussioni poetiche sotto i miei post. La poesia fa parte della mia vita, è una mia passione, per questo mi piace che la gente commenti costruttivamente i miei lavori! Ad esempio, alcune poesie di Pavese hanno attratto critici e amanti della poesia (e di Pavese ovviamente) che ci tenevano a dire la propria.“
Perché in calligrafia?
“Perché a tutti piacciono le cose ben fatte, ma a me piacciono anche le cose ben scritte, sia semanticamente che graficamente.”
La poesia è bella e merita di essere riportata in egual maniera. L’idea di Alessandro di unire poesia e calligrafia è un modo per rispecchiare il bello della forma con il bella della sostanza. Il significato del nome della pagina, spiega Alessandro, si collega a una caratteristica della poetica di Orazio, “l’accostamento arguto”. Il messaggio che vuole trasmettere è quello dell’accostamento di parole che portano a scoprire qualcosa di inaspettato: un elemento sorpresa letterario.
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Scegli le poesie in base ad un criterio o in maniera casuale?
“Totalmente casuale; posso dire che mi guida il piacere. Pubblico poesie nelle lingue che comprendo e in questo modo ho anche la possibilità di riscoprire poesie già lette in passato.”
Come artista, ti definisci in qualche modo? Se sì, come?
“Tendo ad essere umile. Più che artista, mi considero scribacchino. Un amanuense del XXI secolo. Io riproduco ciò che è già stato fatto.” Alessandro esprime il suo dispiacere verso la perdita della tradizione di scrivere a mano, poiché la scrittura a computer non rende lo stesso effetto.
Hai notato qualche reazione particolare da parte dei tuoi followers riguardo al contenuto della tua pagina?
“In generale, quando qualcuno dedica anche solo tre secondi del suo tempo per dirmi che ha apprezzato quello che ho fatto, mi rende felice.”
Hai mai notato se c’è stato uno dei tuoi post che ha avuto più successo rispetto a tutti gli altri? Se sì, perché secondo te?
“I post di Pavese sono sempre una garanzia. È uno dei miei poeti preferiti. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi non l’ho ancor trascritta, più che altro per timore reverenziale”. E noi non vediamo l’ora che arrivi questo momento.
Hai veramente trascritto tutta la Divina Commedia?
“Nel periodo di cassa integrazione mi sono detto: Sono laureato in lettere non ho mai letto la versione integrale della Divina Commedia? Bisogna rimediare! E così ho fatto.” Grazie a questa pagina nata ufficialmente il 1° gennaio 2021, Alessandro continua a lottare con la sua elegante forma d’arte per fare in modo che le belle parole scritte in passato non vengano mai perse o dimenticate.
di Daniele Atza
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