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Alessia Antonini, il futuro dell’arte contemporanea parla abruzzese

Redazione Posted On 25 Gennaio 2020
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Alessia Antonini, nata e cresciuta nella Marsica è una giovane promessa dell’arte contemporanea. Dopo gli studi specializzati in pittura materica e contemporanea fonda “Loop Art” e partecipa a varie Collettive D’Arte: “il cammino dei briganti nei borghi” (2018) “never more” – artisti contro la violenza (2018) “i solori della solidarietà e del lavoro” (2019) “solo la carità salverà il mondo” (2019) “together” (settimana Marsicana 2019) “in vino veritars” (2019) “artexpo’ (2019) fiera delle arti contemporanee” presso il chiostro monumentale di S. Domenico; a Cosenza Mostra di selezione per l’accesso alla finale della XIII Biennale D’Arte Internazionale di Roma 2020.

Mostra personale al 2° festival internazionale della letteratura della città di Chieti presso il palazzo Monaco – la Valletta; mostra personale presso Museo Internazionale Barbella di Chieti. È nel catalogo “ kalos 2019”(progetto di diffusione dell’arte in tutta Europa), attualmente è proprietaria di un bar e è presente con un’opera alla mostra permanente dell’arte Contemporanea Italiana presso Palazzo Falcone e dei Principi Sanseverino da Bisignano Città di Acri Cosenza.

Ultimamente hai ottenuto riconoscimenti prestigiosi per un’artista emergente, ma partiamo dall’inizio: come hai capito di volerti dedicare alla pittura? Come nasce “Loop Art”?

Il mio percorso artistico è iniziato pochi anni fa, a seguito di un susseguirsi di sofferenze che ho dovuto affrontare nel corso della mia vita. La più significativa in merito alla spinta che ha dato al mio percorso artisctico è sicuramente la passata convivenza con mia nonna affetta da Alzheimer. La sua grande sofferenza è stata per me un insegnamento importantissimo e siccome ogni giorno mi sembrava per lei esattamente identico a quello precedente, come appunto in un infinito loop, da qui l’idea di inserire le mie opere all’interno di una serie unica detta appunto “Loop Art”. Ogni giorno era come ascoltare un disco rotto e mentre assistevo alla sua involuzione causata dalla malattia, io piano piano sentivo invece la mia anima evolversi e guarire. Io maturavo e lei, che era stata una donna molto autoritaria e severa, tornava bambina davanti ai miei occhi. Era come se lei stesse regredendo ad una fase totale di beata innocenza, dove non si conoscono né corruzione né cattiveria. Quando non poteva più muoversi ed era costretta nel letto spesso chiudeva gli occhi e alzava le braccia al cielo, come per voler toccare la luce! Il suo corpo era un tronco ma le sue braccia rami che crescevano verso il cielo. Per questo disegno spessisimo alberi.Ogni albero è mia nonna.

Le tue opere infatti sono astratte e introspettive, quindi immagino derivino tutte dalle tue difficili esperienze personali. Quanto ha influito il tuo percorso artistico nel superamento di queste criticità?

Si certo, io tento solamente di proiettare sulla tela i miei stati d’animo, le mie emozioni, sono una persona molto empatica anche se non si direbbe conoscendomi, dentro di me premono sempre sensazioni di malinconia e vuoto che tento di colmare disegnando. Mi rilassa, mi aiuta a fuggire.

Sei nata in provincia, spesso si crede che lontano dai grandi centri le possibilità di farsi notare siano minime, tu invece ci insegni che se si ha talento si può raggiungere qualsiasi risultato…

Non mi sono mai interessata più di tanto alle dinamiche territoriali, posto piccolo o grande, per me non cambia nulla; se si lavora con dedizione si può essere grandi anche nel più piccolo dei paesi. L’importante per me è equilibrare le mie energie e cercare di incanalarle sempre in sensazionbi positive, i miei disegni sono un calmante.

In conclusione, progetti per il futuro? Dove sarà tra 10 anni Ale Antonini?

Progetti per il futuro? No, grazie. Ho imparato a vivere giorno per giorno senza perdermi a piabificare qualcosa che non è ancora successo e probabilmente mai succederà. L’unca cosa che mi posso augurare è di avere sempre la forza e l’ispirazione per continuare a disegnare , la mia arte è il mio futuro.

Intervista: Licia De Vito

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