Inizia con un “addio” il messaggio di saluto di Giorgio Barattolo storico gestore del Teatro Cometa di Roma. Un messaggio rivolto “a tutti coloro che hanno conosciuto e frequentato il Teatro della Cometa, a tutti quelli che vi hanno lavorato e ne hanno calcato le scene“.
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Barattolo ha gestito per oltre trent’anni un simbolo del teatro romano, non senza difficoltà, ma ora motivi personali, familiari e sicuramente economici ( la pandemia ha messo in ginocchio il settore) è stato costretto a riconsegnare le chiavi: “E’ con profondo rammarico che comunico che mi sento costretto a lasciare la gestione di questo ormai storico teatro dopo ben 35 anni della mia vita dedicati alla creazione e allo sviluppo di questa “Cometa” nella vita teatrale dello spettacolo della città di Roma – continua Barattolo – A tutti gli artisti, attori, autori, registi che hanno contribuito a far vivere e brillare la Cometa e a mantenere alta la fiamma della cultura in questa città va il mio affettuoso abbraccio e il mio ringraziamento“.
“Ringrazio il pubblico affezionato e tutti i collaboratori che mi hanno aiutato in questi lunghi anni. Motivi personali, familiari e di età mi hanno spinto a prendere questa decisione. Mi rimane nel cuore il ricordo delle luci accese del teatro…degli applausi…delle emozioni suscitate. È un addio, ma è anche per me la coscienza di avere operato con sincerità e passione nel trasmettere qualcosa che spero resti permanente nel mio cuore e in quello di tutti coloro che lo hanno vissuto.
Giorgio Barattolo“.
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Al momento non è noto il destino del Teatro della Cometa: sicuramente diventerà uno spazio ad uso privato, forse diventerà un atelier di moda, ma il suo fascino e la sua luce resteranno sempre tra le sue mura, a prescindere dalla fine che farà.
“Fino a due giorni fa ancora credevo che potesse rimanere in vita – ha scritto l’attore e regista Massimiliano Vado su Facebook – in tutti questi anni non l’ho mai mollato, un po’ per affetto un po’ perché in quel teatro ho visto alcuni degli spettacoli più belli di sempre, ho interpretato e diretto sette spettacoli in quattro anni, ho fatto anche l’elettricista, il macchinista e il direttore di scena, pur di andare in scena al meglio”. Per Vado il Teatro della Cometa è (era) come una seconda casa condivisa con moltissimi amici e colleghi con cui, nel corso degli anni, ha lavorato per farlo tornare a nuovo, “lo abbiamo ricominciato a riempire, da zero, lo abbiamo pulito e fatto brillare, ci abbiamo sudato e abbiamo fatto sorridere, eppure, inspiegabilmente e molto probabilmente, il Teatro della Cometa diventerà un atelier di moda“.
Chissà che qualcuno, però, dall’alto, non decida di preservare questa storica realtà romana, questa Cometa del teatro.