Live Report. The Long Ryders, Monk – Roma (12/10/2023)
C’era molta attesa per la data capitolina dei Long Ryders, in tour in Italia in queste settimane. Il concerto del Monk non ha di certo deluso le aspettative del pubblico accorso ad ascoltare la band di Sid Griffin. Un concerto intenso e senza troppi fronzoli, quello eseguito dai nostri, con una setlist che ha attinto a piè mani da tutta la carriera della band fino ad arrivare all’ultima release in studio “September November” pubblicato lo scorso marzo dalla Cherry Red Records. Primo disco, inoltre, senza il bassista Tom Stevens, venuto a mancare nel 2021.
Sfumature rock, punk’roll e country hanno accompagnato l’esibizione della band di Sid Griffin che, al contrario di come è ritratto sulla copertina dell’ultimo album, si è presentato sul palco senza barba ma con il solito ghigno di chi la sa lunga su come far muovere i culi anche agli spettatori più pigri. Cosa degnamente riuscita dopo un avvio un po’ in sordina, a dire il vero. Il Paisley sound è il marchio di fabbrica della band statunitense e non ha impiegato molto a entrare nelle vene degli appassionati presenti al Monk.
“Tell it to Judge on Sunday” e “You don’t Know” hanno aperto il concerto, subito seguite dalla title track dell’ultimo disco, “September November” appunto, “Sweet Mental Revenge” e “All Aboard“. La band è comunque apparsa in palla, anche se in alcune circostanze l’esecuzione dei brani non è stata impeccabile, complici anche alcuni problemi tecnici come, ad esempio, sui solos di chitarra. Un concerto dalla durata di un’ora e mezza circa che in questo caldo ottobre romano ci ha riconciliato un pochino di più col mondo.