Recensione. Luisa Ranieri è “La Preside”: il coraggio di cambiare partendo dai banchi
La scuola può salvare una vita? È la domanda alla base de “La Preside“, la nuova serie originale diretta da Luca Miniero e presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma che andrà in onda prossimamente su Rai 1.
Al centro de “La Preside“, una straordinaria Luisa Ranieri nel ruolo di una dirigente scolastica appassionata e combattiva e la “sua” scuola, immersa in un contesto difficile in cui ogni studente in classe è una conquista e un passo in avanti verso il riscatto educativo e sociale di un paese intero.
Liberamente ispirata alla storia di Eugenia Carfora (qui diventata Eugenia Liguori) – la dirigente scolastica di Caivano divenuta simbolo di coraggio e determinazione nella lotta per il riscatto educativo e sociale -la serie racconta la missione di una donna visionaria e ostinata che, al suo primo incarico da preside, sceglie di guidare l’Istituto Anna Maria Ortese (Napoli), un luogo segnato dall’abbandono scolastico e circondato dal degrado, al centro di una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa.
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Prodotta da Bibi Film TV (Angelo Barbagallo) e Zocotoco (Luca Zingaretti), in collaborazione con Rai Fiction, “La Preside” porta sullo schermo una vicenda potente e attuale, che restituisce valore al ruolo della scuola come presidio di legalità, speranza e futuro. Così, quella che ad altri potrebbe sembrare una sfida impossibile, per Eugenia Liguori diventa una missione: “quando le cose sono così brutte, è facile immaginarsele più belle”. Per salvare i ragazzi, grazie al suo entusiasmo, la preside fa di testa sua mettendosi continuamente in pericolo. L’unico a condividere i suoi metodi sarà Vittorio, insegnante di italiano appena arrivato dal nord perché attratto dalla storia dell’Ortese.
Accanto alla carismatica Luisa Ranieri, c’è un cast corale che include Daniela Ioia, Enzo Casertano, Ivan Castiglione e la giovane Ludovica Nasti (già nota per “L’amica geniale” e “Mina Settembre“), affiancata da numerosi talenti emergenti: Alessandro Tedeschi, Francesco Zenga, Pasquale Brunetti, Luigi D’Oriano, Alessandro De Martino, Aurora Venosa, Francesca Bellamoli, Brunella Cacciuni, Salvatore Cominale, Alessandro De Renzi, Tony Laudadio, Simone Borrelli, Claudia Tranchese, Loris De Luna, Andrea Mautone, Autilia Ranieri, Luciana Zazzera.
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“Sono proprio i ragazzi” spiega il regista “il carburante che alimenta la preside nonostante le numerosissime difficoltà; i giovani sono il futuro, ed ogni minuto perso è un ragazzo in meno sui banchi di scuola. Se lo ripete come un mantra la protagonista, e la sua tenacia e frenesia si esprime attraverso l’ampio utilizzo della macchina a mano, che la segue senza sosta tra le mura di una scuola che con forza e coraggio rimette in sesto giorno dopo giorno, coinvolgendo inevitabilmente anche lo spettatore.”
“La dualità tra le due vite della protagonista, quella lavorativa e quella privata, sono sottolineate da una precisa scelta delle location: da un lato la famiglia a Portici, placida e con il suo sfogo sul mare, dall’altra San Giovanni a Teduccio (qui nelle vesti di Caivano), piena di ombre, misteriosa e affascinante” prosegue Luca Miniero. “Il lavoro di scenografia di Giada Esposito è stato determinante per raccontare questa storia di speranza. La scuola, il cuore pulsante della vicenda, è il segno tangibile e visibile che le cose si possono cambiare: un pezzo alla volta la vediamo trasformarsi da discarica a moderno istituto superiore, e così anche i suoi studenti, contagiati dalla voglia di migliorarsi.“
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In conferenza stampa alla Festa del Cinema di Roma, Luisa Ranieri ha invece raccontato di aver lavorato sul personaggio seguendo la preside per due giorni durante il suo orario di lavoro. “L’incontro con Eugenia Carfora è stato magico. Non c’è stato bisogno di parole. Mi sono limitata a seguirla. Sono stata in un angolo, l’ho osservata perché volevo coglierne lo spirito che la muoveva e allo stesso tempo mi ha raccontato delle cose. Ho capito che dietro c’era un grande orgoglio, quello di aver dato a questi ragazzi che la guardano come una seconda mamma la possibilità di vedere che c’è un mondo fuori, c’è una prospettiva diversa.”
Durante la conferenza stampa, non è mancato un riferimento al contesto attuale delle scuole italiane, sempre più spesso terreno di emergenza sociale. “Non abbiamo la presunzione di insegnare nulla, ma raccontiamo una realtà. Come madre credo che bisognerebbe investire di più in ascolto e in educazione già dalle scuole medie. Ma ognuno deve fare il proprio mestiere. Il nostro è raccontare storie“, ha affermato Luisa Ranieri. Le fa eco Luca Zingaretti che ha concluso: “La fiction non deve dare lezioni, ma può far riflettere. Credo che La Preside possa cambiare chi la guarda, nel bene. Raccontiamo la speranza, ma senza superficialità. La leggerezza, qui, non è mai fuga dalla realtà“.



