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Presidio pro-Palestina al Salone del Libro, tensioni all’Università di Torino

Fabio Iuliano Posted On 15 Maggio 2025
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Un gruppo di attivisti pro Palestina ha organizzato un presidio pomeridiano al Salone del Libro di Torino, in concomitanza con la presentazione del libro La cultura dell’odio di Nathan Greppi. La protesta ha coinvolto decine di persone, sia all’ingresso che nei pressi della sala conferenze, generando momenti di tensione con le forze dell’ordine. Un episodio che riflette le forti contrapposizioni sul conflitto israelo-palestinese, anche in ambienti culturali italiani.

Nel pomeriggio, meno di una decina di attivisti si è avvicinata alla sala dove era previsto l’incontro. Hanno steso una bandiera palestinese e si sono seduti in semicerchio di fronte al pubblico, mostrando cartelli con la scritta “In silenzio per la Palestina”. L’intento era attirare l’attenzione sulla crisi in Medio Oriente senza interrompere direttamente l’evento.

La manifestazione, pacifica e silenziosa, non ha ostacolato lo svolgimento della presentazione, ma ha reso visibile il dissenso. Gli attivisti hanno voluto lanciare un messaggio: anche i luoghi della cultura non possono ignorare ciò che accade sul piano politico e internazionale.

Contemporaneamente, altre decine di manifestanti si erano radunate all’ingresso del Salone con striscioni e bandiere palestinesi. Sono risuonati slogan come “Fuori i sionisti dal Salone del Libro” e “Palestina libera”, accompagnati da cori e richieste di attenzione pubblica. La tensione è salita quando alcuni hanno iniziato a colpire la cancellata d’ingresso, arrivando ad aprire una breccia nel tentativo di entrare.

Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente, creando un cordone per fermare l’ingresso e respingere i manifestanti. I momenti di maggiore tensione sono stati gestiti con controlli serrati e una resistenza che, pur mantenendosi non violenta, ha avuto punte di forte emotività.

LA PROTESTA PARALLELA

Nelle stesse ore, un’altra protesta è esplosa al Campus Einaudi dell’Università di Torino, dove era in programma un incontro promosso dall’Unione dei giovani ebrei d’Italia (Ugei) sul tema del “diritto allo studio in contrasto all’antisemitismo in università”. L’evento, già annullato due mesi fa per problemi burocratici, è stato nuovamente ostacolato da una folta presenza di attivisti pro Palestina, in occasione della giornata della Nakba.

Circa 150 manifestanti si sono radunati per impedire lo svolgimento dell’iniziativa, seguendo i rappresentanti Ugei nei corridoi del campus mentre cercavano un’aula alternativa. Cori come “Fuori i sionisti dall’università” e “Non c’è pace sotto occupazione” hanno accompagnato la contestazione. I membri dell’Ugei, in netta minoranza, hanno cercato di ribadire le proprie posizioni chiedendo “Liberate gli ostaggi”, ma la tensione è salita quando è stato strappato di mano un cartellone a una delle organizzatrici, la docente di Giurisprudenza Giovanna Pacchiana Parravicini.

Dopo l’intervento della polizia e il controllo dell’area al Salone del Libro, la situazione si è gradualmente calmata. I manifestanti hanno ribadito le proprie critiche contro Israele e denunciato il trattamento riservato alla popolazione palestinese. Il presidio ha rappresentato un momento di denuncia pubblica, teso a riportare l’attenzione sui diritti umani e sulla situazione nei territori occupati.

Al termine della giornata, i promotori della protesta hanno annunciato un nuovo appuntamento per sabato pomeriggio, nella periferia nord di Torino. L’obiettivo è coinvolgere un pubblico più ampio, portando avanti la mobilitazione nelle strade e nei contesti pubblici. Le manifestazioni legate al conflitto israelo-palestinese continuano così ad alimentare il dibattito, anche dentro spazi accademici e culturali.

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