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Poesia: Raffaele Curi, Tahar Ben Jelloun e Alda Fendi presentano “Occhi blu avrà la notte”

Fabio Iuliano Posted On 21 Novembre 2024
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“Con Raffaele Curi mi sono trovato davanti un poeta”: lo ha affermato ieri sera Tahar Ben Jelloun, scrittore, poeta e pittore franco-marocchino, vincitore di numerosi premi internazionali e più volte candidato al Nobel per la letteratura, intervenendo alla presentazione del libro di poesie, di cui ha curato la prefazione, “Occhi blu avrà la notte”, di Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi–Esperimenti, regista, drammaturgo e attore. Il volume, pubblicato da Il Cigno Gg Edizioni di Lorenzo Zichichi, è stato presentato ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, insieme ad Alda Fendi, presidente della Fondazione Alda Fendi–Esperimenti, sempre impegnata nella promozione e nel sostegno di progetti dedicati all’arte e alla cultura.

Frutto di un lungo lavoro di riflessione, aggiunte, limature e continui perfezionamenti, “Occhi blu avrà la notte” offre al lettore liriche intense e agili, per lo più senza punteggiatura, in cui trova piena espressione il pensiero creativo ed esistenziale dell’autore, tra sogni e ricordi, bellezza e solitudine.

Come spiega nella prefazione Tahar Ben Jelloun, tra gli autori stranieri francofoni più conosciuti in Francia, noto soprattutto per i suoi scritti su immigrazione e razzismo, “Raffaele Curi parla ‘dell’Eterno ritorno’ da intendersi nel senso in cui Friedrich Nietzsche l’ha tante volte celebrato e al tempo stesso temuto, perché l’infinito è fragile e le parole di questo poeta discreto giungono a noi per ricordarci le cose semplici della vita, le frontiere della notte, il dolore della povertà dignitosa, il corpo diafano dell’ultimo nostro amore o il panico di una farfalla di fronte al riflesso della luce in uno specchio“.

“Ho amato molto questa poesia – scrive ancora Jelloun – così tante note di una musica che viene da lontano, dal cuore o dalle nostre emozioni recondite“. “Che io sia un poeta ho qualche dubbio, ma che ami immensamente i grandi poeti” -commenta Raffaele Curi- “è una sicurezza che accompagna la mia vita, da Rabindranath Tagore, che ha guidato la mia adolescenza, a Tahar Ben Jelloun, la cui prefazione al Occhi blu avrà la notte ha regalato pura felicità alla mia anima“. A impreziosire il libro, l’opera “Luna o luna nuova” (2004) di Pizzi Cannella posta in copertina e i ritratti fotografici dell’autore di Carlo Bellincampi.

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