Scommettere sui Fontaines Dc è stato tra i pronostici più facili di sempre da indovinare, e non per tirare a indovinare ma per mero e più banale intuito musicale. Dopo il loro ultimo concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dissi a uno degli amici che stavano con me: “Questi già l’anno prossimo diventano un’arena-band coi controcazzi e mi sa che nel futuro immediato, insieme agli Idles, saranno una delle band guida tra le ‘nuove’ in circolazione”. Prima parte della profezia, direi che ci siamo. Per la seconda secondo me già pure (anche se gli preferisco gli Idles).
Ci sanno fare, Chatten e soci, davvero molto poco da dire, perfino per chi li conosce superficialmente come me. Prossimo passo (sempre che si continuino a tenere uniti), venues ancora più grandi in cui sfidarsi e diventare davvero big thing. C’hanno un qualcosa che per gli under 30 può essere davvero angolare, e fanno divertire e passare belle serate anche ai quasi fifty. Sì sì. Il concerto di ieri sera all’Ippodromo delle Capanelle di Roma ha confermato, una volta di più, l’assoluto stato di grazia della band irlandese, ormai definitivamente lanciato sui palcoscenici che contano.
Personalità e carisma, oltre a una straordinaria capacità di stare sul palco, distinguono il gruppo fin dal loro esordio nel 2014. Ed ora, dopo più di dieci anni di gavetta spesi in giro per il mondo, stanno raccogliendo i frutti delle loro fatiche. Il pubblico capitolino è stato parte in causa di uno show dinamico e coinvolgente, altri elementi che caratterizzano da sempre il sound dei Fontaines Dc.
Magari li rivedrò anche una terza volta, chissà. Nel caso, però, in un posto dove l’accesso all’acqua e ai liquidi in generale sia magari un poco più agevole! ‘Sto fatto merita una riflessione e una maggiore considerazione da parte di chi organizza i concerti (sui prezzi, tacciamo). Oggi non era una serata decente, ma è ormai estate e i caldi micidiali, insieme ai “cali” altrettanto micidiali, arriveranno. Non è una roba che interessa solo noi vecchietti, tra l’altro. Qualcuno si metta una mano sulla coscienza perché gli spettatori non sono una tassa da spremere in continuazione. Anche perché, diciamolo, il prezzo dei biglietti non è più così popolare…
Setlist
- Here’s the Thing
- Jackie Down the Line
- Boys in the Better Land
- Televised Mind
- Roman Holiday
- Big Shot
- Death Kink
- Before You I Just Forget
- Hurricane Laughter
- It’s Amazing to Be Young
- Bug
- Horseness Is the Whatness
- Nabokov
- A Hero’s Death
- Big
- Favourite
- Romance
- Desire
- In the Modern World
- I Love You
- Starburster
