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Home » Teatro

Lino Guanciale piange Gigi Proietti: il primo a credere in me, un onore lavorare al tuo fianco

Licia De Vito Posted On 2 Novembre 2020
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E’ un commosso Lino Guanciale, quello che ricorda Gigi Proietti, scomparso stamane all’età di 80 anni, proprio nel giorno del suo compleanno. Una coincidenza nient’affatto simpatica, di cui avremmo fatto volentieri a meno. Un’uscita di scena che non avrebbe dovuto avvenire in questa maniera e che ha lasciato tutti quanti attoniti.

Proietti è stato una colonna portante del teatro italiano, così come del cinema e della televisione. Un gigante tra i giganti. L’affetto che in queste ore si sta riversando sul web, sui giornali e in tutte le radio d’Italia, è qui a dimostrare quanto il pubblico tricolore lo amasse e quanto lo amerà per sempre.

“??????? ? ?????? ????? ?????? ??????, ? ???????? ?? ??????’????, ‘? ?????? ??’ ???? ??????̀??. È un pezzo di Roma che se ne va. Come se si dovesse rompere un pezzo di Colosseo. Romano di quella Roma che va da Rione Ponte a Trastevere, delle piccole botteghe, di Via Giulia e delle borgate che ti crescono, anche troppo presto”, ha scritto il nostro giornalista Riccardo Colella.

Gigi Proietti, figlio de Roma, per chi lo ha conosciuto è stato maestro e amico, mentore e padre artistico. Come per Guanciale, l’attore abruzzese che oggi lo piange. Tutto l’Abruzzo piange Gigi Proietti, storico direttore del Teatro Stabile. La Terra dei “forti e gentili“, per dirla con Ignazio Silone, che tanto ha dato all’attore romano. Ma che da lui ha ricevuto altrettanto affetto e impegno. La cultura è una missione e per essa, Proietti, ha dato sempre tutto sé stesso.

“Ciao, Gigi. Non posso credere di trovarmi qui a scrivere questo saluto, sono intontito dalla notizia e molto triste. Diciassette anni fa hai creduto in me, sei stato il primo a farlo dopo il mio diploma. Non potrò mai dimenticare la leggerezza e la tenerezza con cui hai iniziato a trasmettermi “il mestiere. Mi capita ancora oggi, sul palcoscenico, di capire delle cose che mi avevi detto o mostrato all’epoca di questa foto. Ti devo tanto… tutti ti siamo debitori, in qualche modo. È stato un onore e un privilegio aver iniziato la mia carriera con te. Grazie, Cavaliere Nero”.

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