L’affondo di Trotta sul super green pass: misura umiliante che sta distruggendo il Paese

Claudio Trotta, patron della Barley Arts, non ci sta e alza la voce. Lo fa con una dichiarazione che difficilmente passerà inosservata, visto lo spessore del personaggio, e che certamente farà discutere. Il che non sarebbe un male poiché, a quanto pare, in alcuni ambienti il dissentire viene equiparato alla “lesa maestà“.

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In disaccordo con le ultime misure governative per contrastare il diffondersi del Covid-19, si scaglia contro la richiesta del super green pass anche per faccende di ordinaria amministrazione, ritenute inconciliabili con il rispetto della persona. “Prima che venisse deciso mi ero già espresso chiaramente a sfavore del green pass con motivazioni precise e dettagliate relativamente al mondo dello ‘stare insieme’. Quando è stato imposto ho continuato a evidenziarne le criticità”.

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“Le ultime comunicazioni relative alle ulteriori restrizioni e limitazioni hanno aggiunto il ridicolo all’inutile, per non parlare della cattiveria e il cinismo di impedire a chi non ha il green pass di ritirare la pensione, soprattutto riferendosi ai numeri che ci vengono dati e al quadro generale europeo”.

“Mi chiedo fino a quando continueremo a subire decisioni scellerate, punitive, discriminanti e che stanno distruggendo l’economia, la socialità, la cultura, l’equilibrio di questo disgraziato Paese. Dobbiamo tornare subito a vivere, tornare a circolare liberamente, senza discriminazioni, divieti e limitazioni insensate e inutili”, conclude Trotta.

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Fondatore e direttore responsabile del magazine The Walk Of Fame. Nato e cresciuto in Abruzzo, è diventato giornalista pubblicista dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza. Appassionato di musica, cinema e teatro, avrebbe sempre voluto essere il Will Smith di Indipendence Day o, tutt'al più, Aragorn de "Il Signore degli Anelli". Vola basso.