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 La “Crocifissione bianca” di Chagall in mostra a Roma nel nuovo Museo del Corso

Francesca Massaro Posted On 5 Dicembre 2024
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La Crocifissione bianca di Marc Chagall è arrivata in Italia per la prima volta. L’esposizione del celebre dipinto ha fornito l’occasione per inaugurare un nuovo spazio culturale a Roma: il Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla. Due imperdibili eventi offerti ai visitatori a titolo completamente gratuito.

Apre a Roma il Museo del Corso

È stato inaugurato, nel cuore della Capitale, il Museo del Corso – Polo museale, voluto e promosso da Fondazione Roma, che nasce dall’accorpamento di due edifici dall’enorme valore storico e architettonico: Palazzo Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla, entrambi collocati lungo via del Corso.

Tale prestigioso spazio culturale apre per la prima volta al pubblico la collezione permanente che include opere di artisti del calibro di Pompeo Batoni, Pietro da Cortona, Caspar van Wittel, Giacomo Balla, Lucio Fontana. Custodisce inoltre l’Archivio storico della Fondazione Roma e promuove un ricco programma di esposizioni temporanee che parte con Marc Chagall, per poi coinvolgere Pablo Picasso (27 febbraio – 29 giugno) e proseguire inarrestabile con Salvador Dalí (4 Ottobre 2025 – 25 Gennaio 2026).

Il grande pittore russo Marc Chagall (1887-1895) è il primo ad accogliere gli appassionati nel nuovo polo museale con un quadro dal profondo impatto sociale ed emotivo: La Crocifissione bianca.

Leggi anche: “Euphoria – Art is in the Air”: la nuova mostra del Balloon Museum in arrivo a Roma

La Crocifissione bianca di Marc Chagall

La composizione, affollata di simboli della cultura ebraica e permeata del tipico linguaggio onirico di Chagall, trova tuttavia il suo centro focale nel Crocifisso. La figura del Cristo diventa così l’emblema delle persecuzioni e della sofferenza nel mondo.

Non a caso il pittore russo dipinge la tela immediatamente dopo gli efferati atti avvenuti tra il 9 e il 10 novembre 1938 durante la tristemente nota “Notte dei Cristalli”. Episodio storico, questo, particolarmente significativo riguardo la violenza antisemita a livello europeo. Il valore dell’immagine tuttavia è universale e oggi di drammatica attualità: assurge a grido interiore contro ogni forma di estremismo e diventa nuovo simbolo di speranza e di pace.

Anche la scelta del luogo espositivo contribuisce al valore dell’universalità e dell’inclusione. Uno spazio laico come il Museo del Corso intende mettere a proprio agio chiunque decida di ammirare la Crocifissione Bianca; tutti possono identificarsi nel dolore degli ultimi e nella speranza di un futuro più equo, al di là degli specifici dogmi religiosi. 

Marc Chagall, Crocifissione bianca, 1938, olio su tela, Art Institute, Chicago, foto di Kunstwollen.arte, Concessione della licenza CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Leggi anche: “Caravaggio svelato”: per la prima volta in esposizione il ritratto di monsignor Maffeo Barberini

La Crocifissione come messaggio universale

Nella Crocifissione Bianca (1938), Chagall colloca Gesù crocifisso al centro della scena e lo copre con uno scialle da preghiera tipicamente ebraico. Attorno al Cristo stazionano tre patriarchi biblici e una matriarca. A sinistra della Croce si vede un villaggio saccheggiato, alcuni fuggono con una barca e tre uomini barbuti a piedi, a destra invece una sinagoga e l’arca della Torah prendono fuoco; in basso una madre consola il suo bambino.  

Il dipinto evidenzia rimandi tematici all’arte italiana del Cinquecento e del Seicento, in particolare alle opere religiose di Michelangelo e alla Deposizione della Croce di Rembrandt. I colori accesi inoltre assumono un alto valore semantico incrementando ulteriormente la profondità del messaggio.

Insieme a Guernica di Pablo Picasso (1937), la Crocifissione Bianca di Marc Chagall (1938) è una delle più potenti denunce contro la guerra e l’odio del XX secolo e ancora oggi le popolazioni del pianeta possono rispecchiarvisi. Proprio per le sue tematiche e il suo forte valore sociale il quadro è molto apprezzato anche da Papa Francesco.

Leggi anche: Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino: a Roma i capolavori della Pinacoteca di Ancona

Chagall da Chicago a Roma

L’opera, in prestito dall’Art Institute of Chicago, è giunta per la prima volta a Roma tramite la collaborazione tra il Dicastero per l’Evangelizzazione, il Pro-Prefetto Monsignor Salvatore Fisichella e Fondazione Roma, inserendosi di diritto tra i grandi eventi culturali per il Giubileo del 2025.

A tal proposito, nel rivolgere un ringraziamento agli organizzatori, il sindaco Roberto Gualtieri ha dichiarato: «La Crocifissione bianca è un’opera straordinaria, siamo davvero felici di poter ammirare questo capolavoro di Marc Chagall che esprime al tempo stesso le tragedie della guerra e della violenza e la luce della speranza, della fratellanza tra popoli e della capacità di guardare alla fraternità come un principio fondamentale; non c’è opera che meglio possa interpretare lo spirito del Giubileo […]. Samo grati a Monsignor Fisichella e alla Fondazione Roma per questo bellissimo dono ai romani e a tutti i fedeli che arriveranno per la prima fase del Giubileo».

Il dipinto è visitabile fino al 27 gennaio 2025 a titolo gratuito. Il Museo del Corso è aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 20. Per ulteriori informazioni è possibile collegarsi al sito web www.museodelcorso.com

Ingresso dell’Art Institute di Chicago. Foto di ajay_suresh, Concessione di licenza CC BY 2.0, via Wikimedia Commons.

Leggi anche: Gamm Game Museum, apre a Roma il museo del videogioco più grande d’Italia

Fonte immagini: Wikipedia

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