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Intervista. Elvenking: “Reader Of The Runes – Luna” chiude la trilogia

Federico Bianchini Posted On 24 Aprile 2025
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Con oltre due decenni di carriera alle spalle, gli Elvenking si sono affermati come una delle realtà più solide e innovative del folk/power metal. Dopo il successo dei primi due capitoli della saga Reader of the Runes, la band è pronta a tornare con un terzo e ultimo capitolo della trilogia. Oltre al nuovo materiale, gli Elvenking affrontano anche un importante cambiamento: il passaggio all’etichetta Reaper Entertainment, una nuova casa discografica che segna l’inizio di una nuova era per il gruppo. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con loro per scoprire di più sul processo creativo dietro il disco, sull’evoluzione del loro sound e sui piani futuri.

“Reader Of The Runes – Luna” conclude la vostra trilogia iniziata nel 2018. Come vi sentite nel portare a termine questo lungo viaggio musicale?

Damna: Esattamente come alla fine di un viaggio nel corso del quale abbiamo sviluppato una storia estremamente sfaccettata e abbiamo pubblicato tre dischi più due inediti, continuando a cesellare gli eventi del concept e la caratterizzazione dei dieci personaggi che ne hanno fatto parte per sei lunghi anni. Ora è arrivato il momento di dire addio a tutti loro e se da un lato c’è un po’ di tristezza per aver concluso un grande capitolo della nostra carriera, dall’altro non vediamo l’ora di affrontare un nuovo disco liberi dalle costrizioni che un progetto del genere può portare. È stato un percorso fantastico, ora però abbiamo bisogno di ritrovarci in quella zona buia che solitamente precede e innesca la fase compositiva.

Potete raccontarci qualcosa sul concept di “Luna” e su come si collega ai capitoli precedenti della trilogia?

Aydan: Non vogliamo spoilerare troppo sul finale della storia e aspettiamo che gli ascoltatori interessati di immergano nei testi di “Luna” per comprendere il destino del Reader of the Runes e cosa collega questa misteriosa figura a Ethel e agli altri 8 personaggi della storia. Ogni cosa è rivelata nell’album e nei suoi testi, per chi ha ancora voglia di leggerli in un’epoca come questa fatta di streaming e sicuramente di poco interesse per ciò che non è immediato.    

Quali sono state le principali influenze musicali e tematiche che hanno guidato la creazione di “Luna”?

Damna: Quello che ci guida da sempre è il nostro bagaglio fatto di influenze musicali ed intellettuali. Nella creazione di questa trilogia ci siamo ovviamente avvalsi di tutta una serie di letture che ci hanno fatto approfondire alcuni dei temi che sono alla base della storia per dare profondità e coerenza agli eventi, ma tutti i temi che trattiamo provengono dalle nostre radici e dai nostri interessi maturati negli anni, che si parli di una personale via tracciata nel Paganesimo e nella filosofia occulta o che si tratti dello studio delle Rune – della divinazione e del loro uso simbolico. Musicalmente le nostre influenze rimangono come sempre ancorate all’heavy metal, dalle band classiche come Iron Maiden, Manowar, Judas Priest, Metallica o Helloween, alle diverse derive degli anni ’90 nel power, nel death o anche nel black metal definite da band come Skyclad, Blind Guardian, Dark Tranquillity, In Flames, Dissection, Bathory, ecc. senza dimenticare il metal più oscuro e teatrale di band come Mercyful Fate, King Diamond, Candlemass, ecc. Non ci siamo mai posti limiti traendo anche grande ispirazione dalla musica classica e da quella tradizionale.

Leggi anche: Rock blues potente e acido: gli abruzzesi Fabulous Wood pubblicano il singolo “Supereroi”

Quale canzone del nuovo album ritenete rappresenti al meglio il disco e perché? C’è un brano a cui siete particolarmente legati?

Aydan: L’ultimo brano dell’album non chiude solo “Luna” ma rappresenta anche il gran finale di tutta la trilogia e credo contenga tutte le caratteristiche del sound Elvenking sviluppate lungo i 3 album. Siamo particolarmente orgogliosi di “Reader of the Runes – Book II” perché non è facile creare un brano di 11 minuti che possa suonare non prolisso e pesante.   

Dopo anni con AFM Records “Luna” sarà pubblicato sotto l’etichetta Reaper Entertainment. Come è nata questa collaborazione e cosa vi aspettate da essa?

Damna: Dopo una lunga collaborazione iniziata nel 2000, il nostro percorso con AFM-Records si sarebbe dovuto concludere con quest’album. Tuttavia, i recenti cambiamenti (ora AFM tratterà solo il back catalogue e non pubblicherà più nuovi album), e le difficoltà incontrate con il loro team durante l’uscita del nostro disco precedente, ci hanno convinto a separarci. La nostra priorità era trovare un’etichetta con la giusta mentalità, e dopo aver valutato diverse opzioni, il dialogo con Flori e Greg di Reaper ci ha illuminato. Reaper è un’etichetta relativamente giovane ma la loro esperienza maturata in Nuclear Blast e Atomic Fire e soprattutto la loro volontà di collaborare assieme ai musicisti ponendo in primo piano l’aspetto artistico ci hanno decisamente conquistato.

Parlando della scrittura dell’album: qual è stato il processo creativo questa volta? È cambiato qualcosa rispetto ai vostri lavori precedenti?

Aydan: Il COVID-19 ha modificato notevolmente i nostri piani originari e ha sicuramente influito nel modo in cui l’album è stato concepito e scritto. L’idea era di proseguire nella maniera standard di produzione dei nostri album, e come avevamo fatto per il primo capitolo “Divination”, ovvero scrivere un album, promuoverlo, andare in tour per presentarlo live, poi scrivere il capitolo successivo, registrarlo, tour ecc. L’arrivo della Pandemia ha inevitabilmente sconvolto questi piani e ci siamo trovati bloccati nelle nostre abitazioni senza possibilità di procedere con le attività di band pianificate. Una volta chiaro che il periodo di stop sarebbe stato molto lungo abbiamo proseguito a scrivere canzoni, sapendo che avevamo comunque due album da completare già nei piani e questo ci ha permesso di scrivere canzoni e poi decidere quali si fossero adattate meglio al mood e alla storia del secondo capitolo e quali al capitolo finale.

Avete sempre bilanciato in modo unico il folk metal con elementi power e progressive. In questo nuovo disco avete esplorato nuove sonorità o mantenuto la vostra identità consolidata?

Damna: Come diciamo sempre, dall’uscita di “The Pagan Manifesto” in poi, ci siamo sentiti in dovere di mantenere intatta la nostra identità musicale a tutti i costi. Anche la trilogia rispetta questa volontà e questi tre dischi suonano Elvenking al 100%. Seguire la storia ci ha tuttavia guidato nella creazione delle atmosfere dei brani e questo ci ha permesso di estendere un po’ i confini del nostro sound ove lo sentissimo necessario e utile per tradurre in musica alcuni dei momenti più emozionali.

La tracklist di “Luna” presenta titoli evocativi come “Season of the Owl” e “On These Haunted Shores”. C’è un brano a cui siete particolarmente legati e che ritenete rappresenti al meglio l’album?

Aydan: Come detto prima nominerei la canzone finale della trilogia “Reader of the Runes – Book II”.

Oltre alle date già annunciate possiamo aspettarci qualche altra sorpresa in ambito live?

Damna: Al momento nulla di pianificato ma questo è un aspetto in costante divenire. Mi aspetto che per l’autunno ci sarà sicuramente qualcosa per continuare a promuovere il disco.

Guardando al futuro, quali sono i prossimi passi per gli Elvenking dopo la conclusione di questa trilogia?

Aydan: La cosa certa che sappiamo è che al momento non vediamo l’ora di tornare a scrivere musica slegata da un concept, con la libertà di concepire canzoni slegata dall’obbligo di avere determinate atmosfere o argomenti per legarsi ai testi. Sicuramente porteremo dal vivo l’album “Luna” e magari dedicheremo qualche data speciale proprio all’intera trilogia suonando magari un best-of dei 3 capitoli, prima di immergerci in un nuovo lavoro.

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