• Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
  • Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
Home » Interviste Libri

Il maschilismo nel ciclo delle stagioni con Sara Sandro e Sofia. L’intervista allo scrittore Carmelo De Marco  

Chiara Del Signore Posted On 29 Aprile 2025
0


0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It

In un mondo dilaniato dai femminicidi e dalle storie senza possibilità di ritorno, Carmelo de Marco propone un volume con tre storie reali, comuni, di vita. Sara, Sandro e Sofia, storie allo specchio delle stagioni. Edito da Armando Siciliano Editore. L’autore tesse le trame di tre personaggi che già coesistono nel titolo. Tre protagonisti, individuali, separati da spazi e tempi differenti ma legati da un filo invisibile. Come ci suggerisce il sottotitolo del libro, queste tre esistenze non solo sono il riflesso l’uno dell’altro nonostante il passare degli anni, ma rappresentano un ciclo imperituro di una stagione maschilista che continua a dilaniare una società.

Con un bel tuffo letterario, immergiamoci nelle pagine del libro intitolato Sara, Sandro e Sofia, storie allo specchio delle stagioni. I personaggi del volume sono in prima linea anche nel titolo, infatti la storia si incentra sui tre vissuti in epoche e luoghi differenti. Mi parli della trama?

Più che di trama oserei dire delle trame. Si parla di storie della vita di tutti i giorni. Il mio obiettivo era quello di mettere in risalto la figura femminile, di cui si parla tanto, spesso, ma se ne parla in momenti particolari, in momenti cruciali, in cui la tragedia si è già consumata. Si trascura, invece, di andare ad analizzare la vita di tutti i giorni. Quindi ho pensato di parlare della donna, del rapporto uomo-donna, della cultura maschilista.

Io non amo dire, oggi, cultura patriarcale, il problema è che la cultura patriarcale era un’altra cosa. Attualmente dobbiamo parlare di cultura maschilista, perché nella società non è cambiato assolutamente niente. Allora ho pensato di rappresentare tutto ciò partendo dalle storie comuni. Io ho deciso di scrivere tre storie che riguardano figure femminili in tre epoche diverse e, soprattutto, in tre spazi differenti, Nord Italia, Centro e Sud.

Leggi anche: “Roma città aperta”: Roberto Rossellini e il racconto della Resistenza nel cuore della Città Eterna

Perché questa scelta?

Per cercare di far capire che praticamente non è cambiato proprio nulla. Sono cambiati i costumi, sono cambiate le forme, ma la sostanza di un rapporto uomo-donna non è assolutamente cambiata.

Parliamo di cultura maschilista che si passa il testimone da generazione in generazione. Però la domanda sorge spontanea, all’interno del libro c’è un personaggio maschile…

Sì, c’è un personaggio maschile, chi leggerà vedrà che tutto si svolge in tre racconti, che poi non sono tre racconti distanziati poiché alla fine ci sarà una fusione dal punto di vista complessivo del messaggio che si vuole dare al lettore. Sandro, è un personaggio tanto importante quanto necessario nella struttura della narrazione perché si rapporta con due donne: la moglie e l’amante. Dare la voce narrante ad una delle due donne non sarebbe servito a trasmettere al lettore i limiti e i confini della cultura maschilista. Si delineano i contorni di un uomo che rispetta la tradizione familiare ma che ha un amore fuori da quell’ambito e rispetto al quale, non sapendo prendere una decisione, presenta molte contraddizioni. Per questo ho preferito dare voce maschile al personaggio.

Certo, molto interessante. Sappiamo che si tratta di personaggi nati dall’immaginazione dell’autore, giusto? Si tratta di storie non realmente accadute ma che riescono a rispecchiare, in un contesto o in un altro, la vita di tutti noi. L’ispirazione da dove è venuta?

Devo dire che la figura femminile ha avuto sempre un posto principale all’interno delle mie narrazioni, seppur da angolazioni e messaggi differenti. Sara, Sandro e Sofia è il mio terzo romanzo e con Esso ho voluto chiudere il cerchio delle riflessioni cercando di mettere a fuoco il problema del rapporto uomo-donna anche nel nostro secolo, senza entrare nel noir. Perché la violenza non è solo quella fisica, violenta. Esiste anche quella perpetrata a livello morale e psichico. Quindi, ho preferito riportare, come hai detto bene tu nella domanda, il ritratto di storie comuni in cui tutti possano identificarsi.

È questo, dunque, il messaggio che vorresti trasmettere?

Il messaggio che vorrei trasmettere è molto semplice: se vogliamo davvero che si inizi un percorso per debellare certi limiti maschilisti nella società, bisogna partire appunto da queste storie; dalle storie che cominciano all’interno delle famiglie e nelle scuole. È necessario iniziare in famiglia quando i bambini, sono ancora piccoli, quindi nell’età in cui cominciano a creare la loro identità, parliamo dei 3-6 anni. Successivamente nella scuola. Parlo di un processo educativo che oggi sinceramente è assente in entrambi gli ambiti.

Sperando che le sue parole possano concretizzarsi, le pongo un’ultima domanda: a livello editoriale, altri progetti futuri in cantiere?

Sì, c’è un progetto in embrione a cui sto lavorando e che mi sta molto a cuore. Il progetto vuole portare un’analisi introspettiva e quindi entrare dentro l’autore, dentro il narratore.

Leggi anche: L’intervista. “Teleracconto”, il libro di Alessandro Battaglia e Claudio Lippi per i 70 anni della televisione italiana

Carmelo de Marco con il suo libro ha voluto trasmettere un messaggio forte e che, nonostante le continue lotte e i continui discorsi, sembra non sortire alcun effetto all’interno di questa disgraziata società

Una società che difende i diritti delle donne ma ignora l’educazione emotiva e chiude gli occhi di fronte ai piccoli segnali quotidiani che dilaniano una modernità di facciata. Diventando complice di una violenza dilagante, non solo fisica ma anche e soprattutto psichica.

Correlati

0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It




Andy Warhol. American Dream. Al cinema il docufilm sull’anima segreta del padre della pop art
Read Next

Andy Warhol. American Dream. Al cinema il docufilm sull’anima segreta del padre della pop art

  • Popular Posts

    • 1
      "La notte", il singolo di Andrea Laszlo De Simone che anticipa il nuovo album
    • 2
      Salone del Libro di Torino: gli appuntamenti immancabili del weekend
    • 3
      Alla Città dell'Altra Economia di Roma l'undicesima edizione di ARF! Festival del Fumetto

  • Seguici sui Social


  • Home
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Home
  • La redazione
  • Privacy Policy
© Copyright 2024 - Associazione Culturale EREBOR - Tutti i diritti riservati
Press enter/return to begin your search