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Home » Teatro

I teatri accendono le luci mentre il ministro Franceschini prova ad aprire uno spiraglio

Fabio Iuliano Posted On 22 Febbraio 2021
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Tante le adesioni in tutta Italia alla mobilitazione promossa da Unita (Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo) “in scena” in contemporanea nazionale dalle 19.30 alle 21.30. A un anno di distanza dal primo provvedimento governativo che intimava la chiusura immediata dei teatri nelle principali regioni del Nord, estendendo rapidamente il provvedimento a tutto il territorio nazionale, Unita chiede al nuovo Governo che si torni immediatamente a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi.

Unita ha invitato così tutti gli artisti, le maestranze e il pubblico a organizzare, ovunque possibile, in tutta Italia – rispettando, come hanno sempre dimostrato di saper fare, ogni misura di sicurezza – un presidio dei teatri “perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità”.

Leggi anche: Sos Sold Out il reportage sui lavoratori dello spettacolo

Una manifestazione indetta in un momento cruciale per la definizione della vicenda. Solo qualche ora prima dell’inizio della mobilitazione, il Corriere della Sera aveva pubblicato un’intervista a Dario Franceschini in cui il ministro della Cultura, confermato da Mario Draghi nel suo governo, chiedeva la riapertura di tutti i luoghi della cultura: “Penso che teatri e cinema, con severe e adeguate misure, siano più sicuri di altri locali già aperti oggi. Teatri e cinema sono chiusi in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Portogallo siccome l’Italia è l’Italia vorrei che fossimo i primi a riaprire”.

“Dopo mesi di assoluto, ingiustificato e colposo silenzio i lavoratori dello spettacolo sono stati tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro”, commenta l’attore e regista teatrale Manuele Morgese (Teatro Zeta). “Il settore dello spettacolo dal vivo e dell’audiovisivo già duramente colpito dai tagli indiscriminati degli ultimi anni (e mi riferisco in particolare a quelli fatti dagli enti locali) risentirà di questa crisi ancora di più, allorquando gli ‘aiuti’ di stato, esigui, termineranno”.

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