• Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
  • Musica
  • Cinema
  • Entertainment
  • Teatro
  • Speciali
  • Interviste
  • Libri
  • Attualità
  • News
  • A spasso nel tempo
Home » Arte Featured News

I celebri scatti di Elliott Erwitt a Palazzo Bonaparte: un invito alla leggerezza e all’ironia

Francesca Massaro Posted On 3 Luglio 2025
0


0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It

Fino al 21 settembre, Palazzo Bonaparte a Roma dedica una mostra alla fotografia di Elliott Erwitt. Oltre 80 celebri istantanee raccontano la parabola artistica del famoso fotografo che trasforma la quotidianità in poesia visiva.

Il mondo attraverso lo sguardo di Erwitt

Durante l’estate Palazzo Bonaparte a Roma offre un’occasione straordinaria per addentrarsi nella genialità ironica e profondamente umana di uno dei fotografi più influenti del secolo scorso: il franco-americano Elliott Erwitt.

In corso fino al 21 settembre, la mostra Elliott Erwitt. Icons si rivela essere molto più di una semplice rassegna: è un autentico invito a esplorare il mondo attraverso la lente inconfondibile di Erwitt, un artista capace di trasformare frammenti di quotidianità in immagini emblematiche, cariche di fascino e significato, che toccano l’animo dei visitatori.

L’esposizione si configura infatti come una sorta di percorso emozionale che stimola il visitatore a cogliere la realtà con leggerezza, empatia e una costante curiosità poiché bellezza e originalità possono celarsi in ogni angolo; proprio come la macchina fotografica di Erwitt, che riusciva a cogliere le mille sfumature della quotidianità immortalando un semplice sguardo oppure un singolo gesto.

Il viaggio all’interno della mostra si snoda attraverso un’accurata selezione di oltre ottanta celebri istantanee, prevalentemente in bianco e nero, che ripercorrono la lunga e brillante carriera del fotografo.

Elliott Erwitt, USA, New York City, 1955, 50×60 cm,© Elliott Erwitt, Private Collection

Leggi anche: A Roma torna il Karawan Fest: la 13esima edizione tra cinema, commedia e culture

Il percorso espositivo

Le ampie sezioni del percorso espositivo ospitano ritratti di personalità celeberrime come Marilyn Monroe, Che Guevara o Marlene Dietrich, oltre a momenti storici e situazioni diventate simbolo del Novecento; tra questi ricordiamo: il dibattito tra Nixon e Krusciov, Grace Kelly al ballo del suo fidanzamento, Jacqueline Kennedy al funerale del marito, il bacio tra due innamorati visti attraverso lo specchietto retrovisore.

I soggetti preferiti di Elliot Erwitt erano tuttavia i cani, che considerava fidati alleati a quattro zampe. Abbassare l’obiettivo ad “altezza animale”, non era un semplice gesto empatico, ma una precisa scelta compositiva: in tal modo infatti la visione del mondo si limita alle scarpe o alle gambe del padrone, volutamente tagliato fuori dall’inquadratura.

Capovolgendo la prospettiva antropocentrica, con un atteggiamento naturale e spesso irriverente, i cani riescono a ridicolizzare gli atteggiamenti spesso artificiosi e costruiti con i quali l’essere umano si presenta davanti alla fotocamera. Non a caso il fotografo era solito dire: «I cani sono come gli umani, solo con meno inibizioni». A tal proposito in mostra si possono trovare gli scatti New York City, 1950 (un chihuahua che indossa un maglioncino) e Dog Legs, NYC, 1974, dove l’espressione e la postura del cane sembrano imitare quelle del suo padrone, creando un irresistibile parallelismo umoristico.

L’allestimento include anche un lato meno conosciuto di Erwitt, con fotografie inerenti all’ambito familiare come ad esempio quella della sua primogenita tra le braccia della madre.

Elliott Erwitt, USA, New York City, 1974, 70×100 cm,© Elliott Erwitt, Private Collection

Leggi anche: “Siamo natura”: Firenze ospita la prima mostra italiana dell’artista ambientalista Haley Mellin

Erwitt e l’elogio dell’ironia

Una sezione apposita è dedicata agli autoritratti surreali nei quali l’artista si trasforma in un personaggio eccentrico e giocoso, invitando il pubblico a sorridere di sé e del mondo.

Questi lavori, a differenza delle sue istantanee spontanee, sono il frutto di una costruzione consapevole e attenta, dove ogni dettaglio è studiato, rivolgendo verso di sé ironia e acume in un gioco di specchi che diverte e al contempo fa riflettere.  La fotocamera di Erwitt ha saputo cogliere tutte le sfumature dell’esistenza, dall’eccezionalità degli eventi storici, alla preziosa leggerezza del quotidiano.  

Aver girato il mondo sin dall’infanzia, ha sicuramente contributo alla sua straordinaria poliedricità. Nato a Parigi nel 1928 da genitori ebrei di origine russa, Elliott Erwitt (al secolo Elio Romano Erwitz), trascorse i primi anni della sua vita a Milano, per poi emigrare negli Stati Uniti nel 1939, dove la sua precoce e innata vocazione per la fotografia si consolidò. Studiò prima al Los Angeles City College e successivamente tecniche cinematografiche alla New School for Social Research di New York. Personalità come Edward Steichen e Robert Capa riconobbero il suo genio, diventando per lui preziosi mentori.

Non a caso nel 1953, si unì alla prestigiosa agenzia Magnum Photos (fondata da Robert Capa e collaboratori) e nel 1969 ne diventò il presidente. L’appassionato fotografo è venuto a mancare a New York nel 2023, lasciando un’eredità indelebile come uno dei giganti della fotografia internazionale.

Elliott Erwitt, ENGLAND, Birmingham,1991, 40×50 cm, © Elliott Erwitt, Private Collection

Leggi anche: La Crocifissione del Beato Angelico torna a splendere nel convento di San Domenico a Fiesole

L’organizzazione della mostra

Iole Siena, presidente di Arthemisia ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Accogliere le fotografie di Elliott Erwitt a Palazzo Bonaparte, il luogo delle più grandi mostre a Roma e in Italia, è per noi non solo un onore, ma anche una grande emozione. Le sue immagini – ironiche, eleganti, a volte pungenti, sempre profondamente umane – ci ricordano che lo straordinario si nasconde nell’ordinario, e che la bellezza può essere anche un sorriso lieve, colto al volo prima che svanisca. Erwitt non ha mai alzato la voce, eppure ha detto moltissimo. Con il suo sguardo gentile e arguto ha raccontato il mondo per come è, senza mai forzarlo. Ha fotografato presidenti e passanti, cani e bambini, amanti e solitudini, sempre con lo stesso rispetto, con la stessa curiosità […]».

La mostra Elliott Erwitt. Icons, è prodotta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con Orion57 e Bridgeconsultingpro. Principali partner dell’evento sono la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e la Fondazione Cultura e Arte. La curatela è affidata alla sensibilità e alla profonda conoscenza di Biba Giacchetti, una delle massime esperte dell’opera di Erwitt, con l’assistenza tecnica di Gabriele Accornero. Per prenotazioni e orari è possibile collegarsi ai siti web www.mostrepalazzobonaparte.it e www.arthemisia.it .

Elliott Erwitt, USA, NewYork, 1956, 40×50 cm,© Elliott Erwitt, Private Collection

Leggi anche: In arrivo la quarta edizione di Terremerse, festival di musica e arti performative

Fonte immagini: su gentile concessione di Arthemisia

Crediti fotografici: © Elliott Erwitt

Correlati

0
Shares
  • Share On Facebook
  • Tweet It




You may also like
“Racconti di Luce”: la facciata della Galleria Borghese si illumina con capolavori di arte e storia
10 Luglio 2025
Live Report. Roma trema al ritmo degli Afterhours [05.07.2025]
6 Luglio 2025
“Siamo natura”: Firenze ospita la prima mostra italiana dell’artista ambientalista Haley Mellin
26 Giugno 2025
Recensione. "Jurassic World: La Rinascita": l'atto di fede e devozione di Gareth Edwards
Read Next

Recensione. "Jurassic World: La Rinascita": l'atto di fede e devozione di Gareth Edwards

  • Popular Posts

    • 1
      Un nuovo mistero firmato Kate Morton: "Il giardino dimenticato"
    • 2
      "Volevo sognarmi lontana", il nuovo romanzo di Clizia Fornasier: donne e solitudine, radici e sogni
    • 3
      “Racconti di Luce”: la facciata della Galleria Borghese si illumina con capolavori di arte e storia

  • Seguici sui Social


  • Home
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Home
  • La redazione
  • Privacy Policy
© Copyright 2024 - Associazione Culturale EREBOR - Tutti i diritti riservati
Press enter/return to begin your search