Giancarlo Giannini, Patty Pravo e Marco Masini tra gli ospiti al Festival di Mezza Estate di Tagliacozzo

Il simbolo della XLI edizione del Festival di Mezza Estate è un ricciolo barocco. Quel ricciolo è icona di cultura, mutazione, cambio di punto di prospettiva, abolizione della razionalità assoluta, sfarzo, nobiltà, esplosione espressiva.
E’ quanto avverrà nello splendido borgo di Tagliacozzo, dal I sino al 22 agosto quando, nell’ambito del cartellone musicale, balletto, teatro, firmato dal Direttore Artistico, Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, in essere da ormai ben nove anni, impreziosito da all stars, di rilievo internazionale, andranno ad inserirsi spazi dedicati alla scrittura, alle arti visive, trasformando, così, il cuore d’Abruzzo in tòpos, in oasi creativa, un concetto che ha superato la prova del tempo e al quale potrà accadere solo di divenire ancora più alto, spirante e ispirante.
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Il cartellone verrà inaugurato venerdì primo agosto, alle ore 21,30, nel Chiostro di San Francesco, con l’esecuzione della Messa da Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, per il Concerto celebrativo del Giubileo della Speranza, forse, la testimonianza più alta del genio mozartiano, una scelta forte quella del direttore artistico, per inaugurare un festival estivo, ma dovuta , dove “Morte” può per molti, siano o no credenti, essere la più dolce delle parole, ma può significare anche strazio, indurre a inane ribellione contro gli ingiusti decreti del Fato.
Accostata ai tempi d’oggi, la parola può significare soltanto “strazio” per un impoverimento del mondo e per la negazione dell’Uomo, che è la guerra. Sul podio dell’ Isa ci sarà Amos Talmon, da Tel Aviv, segno che la musica crea ponti e cancella i confini, coi solisti Giada Borrelli, Ester Esposito, Francesco Lucii e Manuel Pollinger con l’International Opera Choir preparato da Giovanni Mirabile. Ma pare dire Georges Bizet, del quale il 2 agosto, verrà celebrato alle ore 21,15, il 150° anniversario dalla morte, che il male non esiste, pervenuto per vie misteriose e insondabili a una sorta di momento epifanico: c’è solo l’infelicità.
Carmen, che pure compie 150 anni, e vedremo in forma di Balletto, con la compagnia del Varna State Opera Ballet, è un essere in fuga, è l’espressione compiuta e dolente dei sentimenti, delle passioni, delle lacerazioni, del disagio di vivere che agitano l’animo umano e che fanno di Carmen un mito tanto moderno, tanto vicino. Il 3 agosto, alle ore 18, verrà vissuto il vernissage di Contemporanea 25 nella splendida cornice del Cortile d’arme del Palazzo Ducale alle ore 19, a cura di Emanuele Moretti e Cesare Biasini Selvaggi con opere di Concetta Baldassarre e Annu Palakunnathu Matthew.
A seguire, il Balletto dell’Opera di Varna presenterà un’altra gemma del repertorio ballettistico, sempre nel chiostro di San Francesco alle ore 21,15, Cinderella di Sergej Prokofiev, una grande ricchezza di spunti lirici e amorosi, cui si accompagnano una garbata ironia, colorata talvolta di inflessioni genuinamente umoristiche, un’orchestrazione brillante, godibilità melodica e una grande vivacità ritmica. Lunedì 4 agosto ancora nel chiostro di San Francesco, per le celebrazioni del cinquantenario dell’orchestra Sinfonica abruzzese, sarà il pianista Alessandro Deljavan, la special guest, il quale eseguirà il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore, op. 23 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, con i suoi celebri accordi iniziali e la limpida inventiva melodica e brillante à la russe che intride ogni suo movimento.
Concerto monografico, con Rafal Janiak, sul podio che completerà il programma con la Sinfonia n°5 in mi minore del genio russo, tipicamente decadente, oltre all’affascinante ricchezza melodica, la vaporosa e duttile ricerca timbrica, nonché lo straordinario vitalismo orchestrale oscillante fra il colorismo di Borodin e il gusto, denso e raffinato, di Rimskij-Korsakov. Il 5 agosto, nel chiostro di San Francesco alle ore 21,15, il Festival propone Note di Gusto– musimenù all’italiana per voci recitar-cantanti, ensemble e batteria di cucina, 20 ricette regionali raccolte e trascritte dalla tradizione orale popolare da Roberta Vacca, con un testo di Guido Barbieri, liberamente tratto dal Satyricon di Petronio Arbitro, in coproduzione con Festival Le Corti dell’Arte di Cava de’Tirreni, con il Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza e con Associazione R. D’Ambrosio.
Una nuova commissione del Festival di Tagliacozzo che si inserisce nella volontà di promuovere la musica contemporanea. Il direttore Sergio Lapedota guiderà l’Ensemble Gesualdo contemporanea e i solisti dell’Accademia Adalo, Lucrezia Ianieri, Rebecca Sois e Sergio Campobasso. Non ci si sposterà di location e orario, il 6 agosto, per l’omaggio di Pietra Montecorvino ed Eugenio Bennato con l’orchestra dell’ Isa diretta da Dian Tchobanov a Pino Daniele. Se la canzone napoletana è figlia della poesia lo è in particolare la grande romanza italiana, che vivrà il 7 agosto in Visioni all’alba del Novecento, con Francesco Paolo Tosti e i grandi poeti del suo tempo in cooproduzione con l’Accademia Adalo, l’istituto nazionale Tostiano di Ortona, un’idea di Donata D’Annunzio Lombardi, che la poesia la porta nel cognome e nella voce, con i suoi allievi Lorenzo Martelli, Ginevra Gentile, Daniela Esposito, Simona Ritoli, Rosanna lo Greco, Francesco Lucii e Yu Ding.
Un sax sopra le righe ascolteremo l’8 agosto sempre nel chiostro di San Francesco, quello di Federico Mondelci, immaginiamo in tripla veste alto, soprano e direzione, alla testa dell’Orchestra dell’Isa, per eseguire pagine da West Side Story di Lenny Bernstein e quindi omaggiare Nino Rota ed Ennio Morricone. Quando la parola si fa contenitore di suoni sale in cattedra Giancarlo Giannini, atteso nel Chiostro il 9 agosto per un racconto in musica, in duo con la fisarmonica di Davide Cavuti in Io, il cinema e D’Annunzio. Il 10 agosto Serena Autieri sarà Raffaella Carrà , ancora una prima nazionale con l’orchestra dell’Isa diretta dall’eclettico Roberto Molinelli, concerto seguito il giorno successivo da una Broadway Celebration, ovvero i temi dei più amati musical americani. “Voglio cantare e si nun canto moro,/ E si nun canto me sento murire. /Me sento fa’ nu nureco a lu core/Nisciuno amante me lo po’ sciuglìre”. In questi versi di Libero Bovio, è racchiusa tutta l’esplosione passionale del sentire musicale partenopeo.
E’, la canzone napoletana, la storia di un popolo che attraverso altissimi versi e musica immortale, si è posto in cammino, cantando il suo sentire, i suoi contrasti, la sua bellezza, la sua libertà, il suo amore, aprendosi ad ogni contaminazione, pur mantenendo intatta la propria inconfondibile identità, misteriosa e sfuggente. Sarà Eduardo De Crescenzo, il 12 agosto, in duo con il pianista Julian Oliver Mazzariello a raccontarci la passione del popolo napoletano per la musica. Il 13 agosto ritorna Roberto Molinelli alla testa dell’orchestra ISA per un omaggio alla voce e all’universo musicale di Mia Martini, mentre il giorno successivo il Festival ospiterà il Cinzia Tedesco Quartet per l’esecuzione delle musiche dal vivo del film No direction di Martin Scorzese.
Doppio appuntamento il 16 agosto alle ore 12, nella Faggeta di Marsia con le sigle dei Cartoons dai Flinstones a Lupin III, in chiave jazz con Francesco Bearzatti , Nico Gori, Andrea Rea, Daniele Sorrentino e Igor Caiazza, mentre la sera si ritorna nel chiostro per Karima Canta Autori, un omaggio alla canzone italiana, con un trio d’appoggio che schiererà Frassi, Evangelista e Guerra. La tempesta d’estate sarà scatenata dal violino di Abigeila Voshtina alle ore 6 del 17 agosto dinanzi al Santuario della Madonna d’Oriente. Antonio Vivaldi rappresenta in pieno il ricciolo barocco del manifesto, sua l’ansia onnicomprensiva, il demone bruciante che spinge il musicista ad una continua sperimentazione.
La sua musica assumerà tra le dita della Voshtina e l’orchestra d’archi Suoni del Sud, i tratti di magnetici affreschi sonori o ambisce, grazie alla forza del suo potere evocativo e della sua logica formale, a conquistare una proprietà narrativa e una pregnanza illusionistica di tale intensità da trasfigurare l’astratto gioco dei suoni nella vividezza visiva e gestuale di un evento teatrale. Da Vivaldi a Silvia Mezzanotte che vedrà salire sul podio, alla testa dell’Isa di cui è direttore principale il Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, per evocare le regine del pop, Mina, Mia Martini, Gloria Gaynor, Annie Lennox e Liza Minelli.
Il 18 agosto, sarà cabaret con Valentina Persia, mentre l’appuntamento successivo saluterà l’omaggio a Lucio Dalla di Pierdavide Carone, un progetto originale, interamente affidato per gli arrangiamenti e la direzione a Luca Gaeta, che guiderà l’orchestra Sinfonica Suoni del Sud. Tutti ai piedi della bicentenaria fontana dell’obelisco il 20 e il 22 agosto per il gran finale del festival, che vedrà in piazza Duca degli Abruzzi, una regina e un re della musica italiana, Patty Pravo e Marco Masini, due diverse generazioni, melodie senza rughe, come le parole e il ritmo, in uno spazio sinestetico dove alberga il Genius loci, poiché “L’arte nel suo mistero le diverse bellezze insiem confonde”.